giovedì 4 dicembre 2014

Mediterranean Diet


                          A Campofelice di Roccella nel complesso storico di Torre Garbonara, si è svolto il seminario di presentazione   nell’ambito del progetto di  cooperazione transnazionale “Prodotti Tipici e Dieta mediterranea”,  4 gal siciliani (Madonie, Sicani, Metropoliest e Natiblei), 1 gal emiliano romagnolo (L‘altra Romagna), 1 gal bulgaro (Chirpan) e due Agenzie di sviluppo straniere (ATLAS Tunisia e Regionalni razvojni center Koper Slovena), unitamente ad un partenariato nazionale ampio e variegato (I.Di.Med., SO.SVI.MA. S.p.A., CE.RI.S.-C.N.R., Consorzio Produttori Madoniti, CONAD Sicilia, I.A.M.C.-C.N.R., Associazione Strade del Vino Terre Sicane, Gal Val D’Anapo, G.A.T. Euromed, S.C.E. s.r.l., Consorzio Sicilia Hyblea,   7 A.S.P. siciliane (PA, AG, CL, EN, CT, RG, SR), e la Libera Università Rurale dei Saperi e dei Sapori Onlus,   collaboreranno per diffondere i valori connessi all’utilizzo della Dieta Mediterranea. Il progetto, finanziato nell’ambito della Misura 421 del P.S.R. SICILIA 2007/2013, La valorizzazione della Dieta Mediterranea, coinvolge necessariamente i prodotti di eccellenza del territorio siciliano, spesso associati all’identità di un luogo,  nell’ottica anche della De. Co.
 Ha aperto i lavori il responsabile di Piano del gal Madonie   Dario Costanzo, che ha svolto una magistrale lezione di educazione civica, oltre ad aver presentato nei dettagli il progetto.
Gli  obiettivi che il Progetto intende conseguire sono:
·      Perseguire fini salutistici, con il consumo di prodotti sani e terapeutici, in grado cioè di  limitare alcune patologie.
·         Rilanciare le produzioni agricole tipiche del territorio;
·       Applicazione di metodi di coltivazione ecosostenibili, rispettose dell’ambiente;
·         Ridare dignità ai produttori, limitando i condizionamenti del mercato e della domanda;

Pane, pasta, frutta, verdura, moltissimi legumi, olio extra-vergine di oliva, pesce e pochissima carne. Ecco gli ingredienti della Dieta Mediterranea, dichiarata dall'Unesco “Patrimonio orale e immateriale dell'umanità”. La ragione dell'onorificenza è la ricaduta positiva che la Dieta Mediterranea possiede nei confronti della salute. Ma sapete chi fu il primo a dimostrarne l'efficacia in maniera scientifica? Un italiano? No, lo statunitense Ancel Keys.
Nato nel 1904 a Colorado Spring, fu biologo, fisiologo e nutrizionista presso l’Università del Minnesota. Inviato al seguito delle truppe durante la Seconda guerra mondiale si occupò, per conto del Ministero, di un ampio programma sull'alimentazione.
Durante il suo soggiorno italiano partecipò al primo “Convegno sull'Alimentazione” che si tenne a Roma nei primi anni '50. Alla presenza dei massimi esperti, Keys rimase affascinato dal dato della bassa incidenza di patologie cardiovascolari e di disturbi gastrointestinali della regione Campania e dell'isola di Creta.
Una correlazione che doveva in qualche modo essere spiegata scientificamente. Per questa ragione fu il promotore del primo studio pilota volto a chiarire il mistero. Ad essere sottoposti alle analisi fu la popolazione di Nicotera, in Calabria. Pochi anni più tardi, più precisamente nel 1962, si trasferì a Pioppi, una frazione del comune di Pollica, nel Cilento. Pioppi divenne il quartier generale dei suoi studi. Dopo decenni di indagini giunse alla conclusione che l’alimentazione a base di pane, pasta, frutta, verdura, moltissimi legumi, olio extra-vergine di oliva, pesce e pochissima carne era la responsabile dello straordinario effetto benefico sulla popolazione locale.
Questo tipo di alimentazione venne chiamata “Mediterranean Diet”, Dieta Mediterranea appunto. Tutti i risultati dei suoi studi vennero tradotti, in forma divulgativa, nel famosissimo libro “Eat well and stay well”, ovvero Mangiar bene e Stare bene. Un volume che fece rivoluzione a partire dagli Stati Uniti, suo paese d'origine.
Keys rimase a Pioppi per oltre 20 anni e morì, nel 2004, all'età di 100 anni. Sinonimo che la Dieta Mediterranea, sul suo inventore, funzionò in maniera davvero eccelsa!
Durante l’incontro è stato presentato  il format Genius Loci De.Co.
Quattro Gal,  100 comuni per una rete delle unicità  De.Co. un progetto straordinario.
La Denominazione Comunale (De.Co.) è  un opportunità  per salvaguardare l'identità di un territorio legato ad una produzione specifica, con pochi e semplici parametri, il luogo di “nascita” e di “crescita” di un prodotto e che ha un forte e significativo valore identitario per una Comunità.  Si tratta di un sistema che vuole difendere il locale rispetto al fenomeno della globalizzazione, la quale tende ad omogeneizzare prodotti e sapori. E' il riconoscimento della tipicità di quei tanti prodotti agroalimentari che non rientrano, per motivi diversi, in altre forme di tutela. Una maniera per legare un prodotto alla sua terra, al suo Comune. Il vero "giacimento" del Paese e quindi delle realtà rurali d’eccellenza   è costituito dalla grandissima ricchezza di culture, di usi, di tradizioni.Per garantire la sostenibilità di una De.Co. occorrono tuttavia due principi, la storicità del prodotto  e  l’interesse collettivo e condiviso. «Chiedere alla terra di darci l'acqua e il pane, l'olio d'oliva e il vino, quant'altro è necessario per una vita serena, è l'unica via per riprendere a vivere» affermava Luigi Veronelli, uno dei più importanti giornalisti di enogastronomia ideologo delle De.Co,  che proprio quest’anno cade il decennale della scomparsa Veronelli, ha aperto una strada, inventato un genere, vissuto e tracciato la  via per l'affermazione dei territori. Ha lottato contro i poteri forti a difesa dei piccoli produttori.
La Denominazione Comunale è un processo culturale, non è un marchio di garanzia di qualità, ma la carta d’identità di un prodotto, un’attestazione che lega in maniera anagrafica un prodotto/produzione/evento al luogo storico di origine.
A terroir, termine francese, preferiamo il latino genius loci, un equilibrio di forze ed energie caratteristico di un luogo definito e pertanto irripetibile.
Il percorso di programmazione partecipata GeniusLoci De.Co. ideato dalla Libera Università Rurale Saper&Sapor Onlus è stato inserito tra gli esempi virtuosi del -FORUM ITALIANO DEI MOVIMENTI PER LA TERRA E IL PAESAGGIO- “Salviamo il paesaggio, difendiamo i territori” Il Percorso prevede un modello dove gli elementi essenziali di relazionalità sono Territorio-Tradizioni-Tipicità-(intesa come specificità)Tracciabilità-Trasparenza che rappresentano la vera componente innovativa. Il format è stato presentato al Poster Session del Forum Pa di Roma. Ci sono luoghi in cui il genius loci è associato ad un monumento, ad un personaggio. Tuttavia le persone “respirano” il genius loci di un luogo, di un ambiente quando ne hanno piena coscienza. Ognuno di noi è attaccato ad un luogo d'infanzia, ad un ricordo, ad un affetto, a un dolce, ad un piatto, a un evento. Ecco per noi il percorso significa anche recuperare l’identità di un luogo, attraverso le prelibatezze e le unicità dei luoghi
Il 10 p.v a Casteldaccia mentre sarà presentato il progetto “Offerta Rurale Integrata”  della Sicilia (O.R.I.), cioè stimolare il “Turismo Rurale Relazionale”, che è molto diverso da quello di massa. Occorrerà procedere attraverso tre percorsi:  mappatura del territorio  dei club di prodotti e di strutture ricettive; azioni di promo-commercializzazione;  
 Nel Quadro di Europa 2020, i programmi di intervento proposti disegnano una imprescindibile relazione tra agricoltura ed alimentazione.

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