sabato 1 agosto 2015

Presentazione biografia dell’Ultimo Monsù di Sicilia

Milano, 31 Luglio 2015 Sicilia Cluster BioMediterraneoPresentazione biografia dell’Ultimo Monsù di SiciliaAlle ore 14,00 - 15,00 .Seguono il 1 Agosto e il 2 Agosto stessa ora e stesso luogo altri due appuntamenti, Gli Itinerari di Viaggio del Monsù e il foto contest SicilyClick.


Mario Lo Menzo. Ultimo Monsù di Sicilia.
  Nello spazio Sicilia Cluster BioMediterraneo, in occasione della settimana di promozione del Gal Isc Madonie ci sarà la presentazione della prima biografia dell’ultimo Monsù di Sicilia edita dalla Casa Editrice Gianforte. Gli Chef nel periodo Borbonico nel Regno delle due Sicilie acquisivano il titolo di Monsù se lavoravano presso una casato nobiliare altrimenti venivano chiamati cuochi di paglietta se a servizio di famiglie borghersi. L’appellativo Monsù deriva dalla fusione   di “Monsier le chef”  dalla lingua francese, che era la lingua internazionale dei tempi, “Maestro di Cucina”. Monsù in Sicilia mentre in Campania Monzù la “s” diventava “z”. Già nel romanzo il Gattopardo opera di Tommasi di Lampedusa veniva introdotta la figura storica del Monsù Gaston, e nel romanzo “I Vicerè” di De Roberto. Mario Lo Menzo, ha svolto la sua carriera per 50 anni al servizio della Famiglia dei Conti Tasca D’Almerita. Tra la tenuta di Regaleali a Valledolmo nel territorio delle Madonie e la Villa Tasca a Palermo. Già nel 1971 Alberto Denti di Piraino in una pubblicazione dal titolo “Siciliani a tavola”, edito da Longanesi & C. racconta di un giovane Monsù Mario Lo Menzo che già prometteva bene e che stava apprendendo tutti i segreti dell’arte culinaria dal Monsù più anziano Giovannino Messina a servizio nella tenuta Camastra di Villa Tasca. La Casa Editrice Gianforte, è al debutto con questa prima parte dell’opera, dedicata alla biografia del Monsù Mario Lo Menzo. Un lavoro condiviso con Sabrina Gianforte enogastronoma e la moglie del Monsù , Pina Sparacino Lo Menzo che hanno raccolto le memorie del Monsù e individuato un percorso di diffusione della sua storia e delle sue opere gastronomiche. Mario Lo Menzo ha definito il “testamento enogastronomico del mediterraneo”, mescolando ai sapori della cucina Francese delicata e cremosa, i profumi e i sapere della cucina Siciliana, che presto entrerà nel ” Reil” il “Registro delle eredità Immateriali di Interesse Locale” .
“Un opera che non si limiterà a raccontare la vita e gli aneddoti , ma presenterà delle ricette storiche, evidenzierà l’uso di derrate e ingredienti che testimoniano la biodiversità di un territorio come quello delle Madonie, ricco di pastorizia, produzioni vitivinicole, olivicole, con un forte recupero in questi anni di antiche colture, come i grani antichi, il fagiolo badda di Polizzi Generosa, l’albicocca e le arance bionde di Scillato” , ci riferisce l’enogastronoma Sabrina Gianforte che rappresenta in Sicilia L’Accademia Italiana di Gastronomia Storica con il titolo di Prefetto. Una raccolta di memorie vissute ci racconta la Sig.ra Pina Sparacino Lo Menzo, moglie del Monsù i ricordi dei grandi ricevimenti, la cerimonieri rappresentanza, le preparazioni per gli ospiti internazionali, i Viaggi in giro per il mondo a promuovere i vini e la cucina del Monsù. Una parte di storia che non aveva ancora avuto la possibilità di emergere e proporre al grande pubblico appassionato di turismo eno-etnogastronomico, una nuova chiave di interpretazione di un viaggio, alla scoperta di saperi e sapori, di un saper fare che rischia di non essere tramandato se non viene codificato e trasmesso alle nuove generazioni. In programma un tour di promozione nelle capitali del mondo che hanno già accolto Monsù Mario Lo Menzo. Il Monsù potrebbe racchiudere in sé diverse figure emergenti come l’agrichef, di recente lanciato dall’Ass.ne nazionale degli agriturismi, come anche  “il farm chef” in America che cucina solo i prodotti provenienti dal proprio orto e ancora uno Chef De.Co. con particolare attenzione alle denominazioni comunali, che valorizzano le tradizioni dei luoghi e dei borghi. A corredo della presentazione di giorno 31 Luglio si svolgeranno altri due eventi coordinati dalla Casa Editrice Gianforte .  

Il 1 Agosto la presentazione degli “Itinerari di viaggio del Monsù” . Un percorso che pone al centro dell’interesse culturale prima le produzioni locali quale monumento ad un sano nutrimento e stile di vita per armonizzare la bellezza che circonda i luoghi incontaminati che ancora La Sicilia e in particolare con l’avvio di una sperimentazione nel territorio delle Madonie, che ha già avviato un percorso di recupero e valorizzazione delle proprie identità produttive, storiche, culturali, sociali ed economiche, non  ultime le recenti  conquiste del riconoscimento televisivo fra “I borghi più belli D’Italia” come Gangi, e le Petralie.

Il 2 Agosto sarà presentato il foto contest “Sicily Click”organizzato da una collaborazione tra la Casa Editrice Gainforte e l’ass.ne culturale La Sicilia Vista Dall’ Alto che ha coinvolto, lanciando un invito al pubblico, 6 appassionati di fotografia che hanno inviato degli scatti cercando di rappresentare in un click la loro interpretazione di Sicilia. Il foto contest, ci racconta uno dei fondatori dell’ass.ne Michele Mineo: “ ha beneficiato degli scatti provenienti da varie aree del territorio Sicilia, da Taormina, a Leonforte, a Palermo,a Castellana Sicula,a Caltanissetta. Hanno aderito, Ubaldo Scarantino, Salvatore Scaglia, Barbara Lo Fermo, Giorgia Castrofilippo, Sigismond Vello, Mimì, Un foto contest che lancerà un altro invito a Settembre, per arricchire l’archivio di immagini che saranno poi presentati in una mostra statica itinerante, per Settembre a Palermo, a Catania, a Favara all’interno del Farm Cultural Park e in altre location.  



Il Monsù. Al culmine di una carriera di 50 anni costruita sul campo, imparando i segreti del mestiere da un maestro geloso dei suoi saperi, un giovane nato nel 1936 all'età di 16 anni cioè nel 1952 nel momento in cui la sua domanda principale è emigrare o fare cosa? coglie la sua opportunità e così come banalmente può sembrare accetta di andar via dal suo paese Mistretta nella provincia di Messina,  per andare incontro a un lavoro che arriva dalla città. Che fortuna! e' Palermo ad accogliere in uno dei casati nobili del tempo e ancora in essere Mario. Un giovanotto con tanto entusiasmo con la valigia di cartone e tanta voglia di adoperarsi al servizio dei Nobili Conti. Il suo sarà un percorso professionale non preordinato l'ultimo di quei giovani che imparano sul campo il mestiere; Oggi un giovane che sceglie la professione di Chef o altra figura in questo ambito professionale ha davanti a se la scelta dell'istituto alberghiero come scuola media superiore, l'università delle Scienze gastronomiche a Stresa, a Parma, a Pollenzo, a New York e i Master in giro per L'Europa. I ricordi dei grandi ricevimenti, la scelta delle migliori derrate disponibili nel mercato e nell'orto di casa, i profumi e i sapori di un cibo che oggi non sempre ritroviamo a tavola. Colui che ha costruito il patrimonio enogastronomico del mediterraneo. Il ricordo di una civiltà di fattori che curavano e custodivano la fertilità di una terra antico granaio d'Italia, terra che ha dato i natali a molte identità intellettive e ai quali non sempre ha saputo offrire dimora felice.  

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