lunedì 31 agosto 2015

Talk-Show, Madonie, Borghi GeniusLoci De.Co.












La Denominazione Comunale (De.Co.)  è una delle frontiere sulla quale possono operare le amministrazioni comunali per salvaguardare l’identità di un territorio legato ad una produzione specifica, con pochi e semplici parametri, il luogo di “nascita” e di “crescita” di un prodotto e che ha un forte e significativo valore identitario per una Comunità. «L’istituzione dei Borghi GeniusLoci De.Co. all’interno del progetto di cooperazione transnazionale – ha dichiarato il presidente del Gal Madonie, Bartolo Vienna   –   vuole   realizzare  una rete di territori votati alla valorizzazione dell’identità territoriale,  dei prodotti tipici della dieta mediterranea».
Il progetto coinvolge, assieme al Gal Isc Madonie (ente capofila), altri tre Gal siciliani (Sicani, Metropoliest e Natiblei), un Gal emiliano romagnolo (L‘altra Romagna), un Gal bulgaro (Chirpan) e due agenzie di sviluppo straniere (Atlas Tunisia e Regionalni razvojni center Koper Slovena), unitamente ad un partenariato nazionale ampio e variegato (I.Di.Med., CE.RI.S.-C.N.R., Consorzio Produttori Madoniti, CONAD Sicilia, I.A.M.C.-C.N.R., Associazione Strada del Vino Terre Sicane, Gal Val D’Anapo, G.A.T. Euromed, S.C.E. s.r.l., Consorzio Sicilia Hyblea, 7 A.S.P. siciliane (PA, AG, CL, EN, CT, RG, SR), e la Libera Università Rurale dei Saperi e dei Sapori Onlus.
Nelle arti e non solo, il “GeniusLoci” rappresenta concettualmente quello “spirito” percepibile, quasi tangibile, che rende unici certi luoghi ed irripetibili i momenti: uno spazio, un edificio, un monumento. Non solo: il Genius Loci è anche nelle immagini, nei colori, sapori e profumi dei paesaggi intorno a noi, che tanto spesso, anche all’improvviso, ci stupiscono ed emozionano.
L’obiettivo  di  Borghi GeniusLoci De.Co. (format ideato dalla lurss.onlus)  è  valorizzare quei prodotti di nicchia che inducono gli appassionati viaggiatori ad andare ad acquistare e degustare i prodotti nelle loro zone di produzione, per promuovere l’offerta integrata “del” e “nel” territorio, piuttosto che mettere su strada le merci.
«Il percorso GeniusLoci De.Co. conclude il Dr Sutera, non è ne un’atto dovuto, ne tanto meno un obbligo di legge, ma una scelta volontaria di chi ama il suo territorio e dipende dalla capacità di far seguire ai buoni propositi, atti concreti. L’obiettivo condiviso è quello di valorizzare dal punto di vista culturale, turistico ed economico le eccellenze del giacimento eco-eno-gastronomico, che l’area delle Madonie senza ombra di dubbio possiede, che mostra con orgoglio al turista e al viaggiante. Il  percorso GeniusLoci De.Co.   adottato dal Gal Madonie inizia a dare i sui frutti, grazie all’ottimo lavoro del Dott. Dario Costanzo e del suo staff,  infatti sono diversi i comuni che hanno avviato il percorso». 
In occasione del Talk-Show  Madonie, Borghi  GeniusLoci  De.Co., previsto per domenica 6 settembre  a Gangi,  condotto da  Sabrina Gianforte,  con la partecipazione di  Giuseppe Ferrarello, Bartolo Vienna, Dario Costanzo, Giuseppe Bivona, Antonella Italia, Nino Sutera,   i sindaci che hanno avviato il percorso verranno insigniti del   riconoscimento “Custodi dell’Identità Territoriale”
Il format GeniusLoci De.Co. è un percorso culturale, composto da 12 steps tra questi il riconoscimento di "Custode dell'identità territoriale"  
Il percorso è stato inserito tra gli esempi virtuosi del Forum italiano dei movimenti per la terra e il paesaggio. Il percorso è stato presentato al Poster Session del Forum Pa 2013 di Roma, all'Assemblea dei sindaci delle città De.Co del Veneto, al Poster Session del Forum P.A. di Roma, al Valore paese economia delle soluzioni,  al premio nazionale Filippo Basile dell’Aif, al XXVI congresso nazionale dell’associazione italiana Formatori di Palermo e recentemente all'Expo di Milano 2015.

mercoledì 19 agosto 2015

Rosario Umbriaco, protagonista a Expo 2015



Rosario Umbriaco
“Ambasciatore dell’Identità Territoriale” 
del GeniusLoci De.Co. protagonista con  l'arancino.  
Grande protagonista di Expo Milano 2015 è l’arancino siciliano, raccontato e preparato sul palco dallo Chef Rosario Umbriaco, nel corso della settimana dedicata al Gal Rocca di Cerere. Prodotto tradizionale, la cui storia rimonta al Medioevo e si lega a quella di Federico II, che pare lo facesse preparare come cibo per le battute di caccia, l'”arancinu” o “arancina” – nel rispetto delle due scuole di pensiero – deve il suo nome al colore arancio che assume la panatura dopo la frittura.

Due le tipologie preparate insieme ai visitatori dallo Chef Umbriaco all’Esposizione Universale. Prima è toccato all’arancino tradizionale ennese, fatto con riso allo zafferano di Enna, piselli, stracotto di vitellone, estratto di pomodoro e parmigiano. Poi è stata la volta dell'”arancino a due strati di riso“, composto all’esterno da uno strato con menta selvatica e zafferano, all’interno da uno con ricotta fresca, prezzemolo e pepe nero, con al centro un cuore di fonduta di piacentino Dop, lavorato per 16 ore, un formaggio di pecora con grani di pepe e zafferano aggiunto in cagliata, tipico della tradizione ennese. I visitatori di Expo Milano 2015 hanno potuto così imparare a realizzare gli arancini, partecipando a tutte le fasi di preparazione, dalla cottura del condimento, alla lavorazione del riso, fino al passaggio nel pangrattato e alla frittura, rigorosamente a 190°. «Questo infatti è il segreto – ha rivelato lo Chef – per far sì che gli arancini non si spacchino».

Cresciuto nella rosticceria, solo un po’ di “ribellione” giovanile, dovuta soprattutto ad insofferenza verso i duri orari di lavoro che non lasciavano spazio a niente, ma quando il padre gli ha gradualmente lasciato le redini dell’attività, quella che sembrava una professione imposta si è trasformata in un’autentica passione nella quale oggi riversa tutto il suo vulcanico entusiasmo. Ecco in questo, e non solo, sta la motivazione del riconoscimento di “Ambasciatore dell’Identità Territoriale” che la Libera Università rurale dei Saperi&dei Sapori ha voluto attribuire a Rosario. GenusLoci De.Co. Percorso culturale per la salvaguardia, la valorizzazione e la promozione dell’identità dei luoghi, con le prelibatezze e le unicità dei territori. Le De.Co. (Denominazioni Comunali) nascono da un’idea semplice e geniale del grande Luigi Veronelli, che così le spiegava: “Attraverso la De.Co. il “prodotto” del Territorio acquista una sua identità.” Rappresenta un’importante opportunità per il recupero e la valorizzazione delle identità e le unicità locali. GeniusLoci De.Co. è un percorso culturale, afferma Nino Sutera Direttore dell’Università Rurale Sapere e dei Sapori, al francese “terroir”, preferiamo il latino “genius loci”, un equilibrio di forze ed energie caratteristico di un luogo definito e pertanto irripetibile. Il percorso di GeniusLoci De.Co., ideato dalla Libera Università Rurale Saper&Sapor Onlus, prevede un modello dove gli elementi essenziali di relazionalità sono Territorio-Tradizioni-Tipicità-(intesa come specificità)-Tracciabilità e Trasparenza, che rappresentano la vera componente innovativa, da condividere con il territorio e per il territorio. Si tratta di un percorso che vuole salvaguardare e valorizzare il “locale”, rispetto al fenomeno della globalizzazione, la quale tende ad omogeneizzare prodotti e sapori. Nelle arti e non solo, il “GeniusLoci” rappresenta concettualmente quello “spirito” percepibile, quasi tangibile, che rende unici certi luoghi ed irripetibili certi momenti, uno spazio, un edificio o un monumento. Non solo: il Genius Loci è anche nelle immagini, nei colori, nei sapori e nei profumi dei paesaggi intorno a noi, che tanto spesso, anche all’improvviso, ci stupiscono ed emozionano. Le persone “respirano” il genius loci di un luogo, di un ambiente quando ne hanno piena coscienza. Ognuno di noi è attaccato ad un luogo d’infanzia, ad un ricordo, ad un affetto, a un dolce, ad un piatto. Ecco, l’obiettivo è recuperare l’identità di un luogo, attraverso le prelibatezze storiche e culturali del territorio. Il percorso è stato inserito tra gli esempi virtuosi del -FORUM ITALIANO DEI MOVIMENTI PER LA TERRA E IL PAESAGGIO- “Salviamo il paesaggio, difendiamo i territori” Il format è stato presentato: * Assemblea dei Sindaci delle città De.Co del Veneto; * Poster Session del Forum P.A. di Roma; * VALORE PAESE economia delle soluzioni, organizzata da ItaliaCamp a Reggio Emilia; * Premio nazionale Filippo Basile dell’AIF * XXVI Congresso Nazionale dell’Associazione Italiana Formatori di Palermo. 

Antonio Presti è "Ambasciatore dell'Identità Territoriale"


Ad Antonio Presti   il riconoscimento 
di "Ambasciatore dell'Identità Territoriale"
del percorso GeniusLoci 


Ma chi è Antonio Presti? 

Presidente della Fondazione Fiumara d’Arte, Antonio Presti è un siciliano che ha deciso di dedicare tutto se stesso, compreso il suo patrimonio personale, al trionfo dell’arte in tutte le sue forme.
Da anni è impegnato  a creare una coscienza legata alla cultura e soprattutto ad uno spirito etico, che si formi  attraverso un rapporto differente con la bellezza.
Nato a Messina il 12 Maggio 1957, nel 1982, ancora giovanissimo,costituisce l’Associazione Culturale Fiumara d’Arte. Consapevole che il valore eccessivo attribuito al denaro è in contrasto con la sua filosofia di vita e volendo dare un importante senso all'esistenza, sceglie l’arte come dimensione che dia continuità alla vita. Decide così di dedicarsi anima e corpo alla sua vocazione di “artista” e l’arte e l’etica diventano i due obiettivi conduttori di tutte le sue scelte.

"GeniusLoci della Lurss.Onlus è un processo culturale  di valorizzazione del territorio e al francese “terroir” preferiamo il latino “genius loci”-afferma Nino Sutera Direttore Libera Università Rurale Saper&Sapor Onlus - un equilibrio di forze ed energie caratteristico di un luogo definito e pertanto irripetibile. 
Il percorso GeniusLoci De.Co., ideato dalla Libera Università Rurale Saper&Sapor Onlus, prevede un modello dove gli elementi essenziali di relazionalità sono Territorio-Tradizioni-Tipicità-(intesa come specificità)Tracciabilità e Trasparenza, che rappresentano la vera componente innovativa. Un percorso da condividere con il territorio e per il territorio. Si tratta di un percorso che vuole salvaguardare e valorizzare il “locale”, rispetto al fenomeno della globalizzazione, la quale tende ad omogeneizzare prodotti e sapori. Nelle arti e non solo, il “GeniusLoci” rappresenta concettualmente quello “spirito” percepibile, quasi tangibile, che rende unici certi luoghi ed irripetibili certi momenti, uno spazio, un edificio o un monumento. Non solo: il Genius Loci è anche nelle immagini, nei colori, nei sapori e nei profumi dei paesaggi intorno a noi, che tanto spesso, anche all’improvviso, ci stupiscono ed emozionano. Le persone “respirano” il genius loci di un luogo, di un ambiente quando ne hanno piena coscienza. Ognuno di noi è attaccato ad un luogo d’infanzia, ad un ricordo, ad un affetto, a un dolce, ad un piatto. Ecco, l’obiettivo è recuperare l’identità di un luogo, attraverso le prelibatezze storiche,  culturali, etiche del territorio 
Il format GeniusLoci De.Co. è un percorso composto da 12 steps tra questi il riconoscimento di “Ambasciatore dell'identità Territoriale”

-Nell'essere onorato, afferma Nino Sutera, a nome mio e della lurss.onlus, di aver avuto il privilegio di conferire il riconoscimento ad Antonio Presti, potevamo scegliere tante  motivazioni, ma una a mio avviso sintetizza bene "l'opera indelebile di un uomo che non è fuggito dalla sua terra  e che, se pur in mille difficoltà, ha l'ambizione di cambiarla"

Tempo addietro-prosegue il dott.Sutera- avevo letto un bellissimo articolo di Nino Amadore su Il Sole 24 Ore,  dal titolo Il mecenate siciliano Antonio Presti rifiuta 80 mila euro della Regione. «Non si può sporcare la cultura», cosa che mi ha incuriosito non poco e che definisce il contorno dell'opera  quotidiana di Antonio Presti.


E' innegabile che nell'opera di Presti ci sia tanto genius loci e tanto anima mundi, ma questo sarà oggetto di discussione del prossimo incontro -conclude Nino Sutera













sabato 8 agosto 2015

Expo 2015 Franco Vescera insignito del riconoscimento di "Custode dell'Identità Territoriale

Franco Vescera,  Presidente sez. Confindustria Alimentari  e anche  Custode 
dell’Identità Territoriale del Genius Loci De.Co. percorso della lurss.onlus per 
la valorizzazione dell’identità e le unicità dei territori.



Franco Vescera: «Nessuna Regione può vantare una così vasta varietà di grani e prodotti».



Il pane siciliano sia inserito nella “World heritage list” dell’Unesco. Diventi patrimonio dell’umanità come Pantalica, il barocco del Sud-est o la Valle dei templi. La proposta, già avanzata al commissario Ray Bondin, è di un brianzolo arrivato tanti anni fa in Sicilia per amore, al seguito della fidanzata nel frattempo diventata moglie.  Ma anche della Sicilia si è innamorato presto: Franco Vescera per professione è sempre andato a fondo alle cose. Da quando era istruttore subacqueo. 

Arrivato in Sicilia, ha approfondito quella che era l’attività di famiglia della moglie: panificatori dal 1890. Allora ha cominciato a studiare il pane.  Lo ha venduto come ambulante, lo ha offerto ai ministri del G8 Ambiente che erano riuniti al Castello Maniace di Siracusa: e pare che alcuni andassero matti per la fetta condita con una goccia di olio e tanto sale. Lo ha offerto ad Alberto di Monaco che è tornato nel principato con venti chili di pane di Lentini.   Poi ha cominciato a studiare il grano siciliano. Nelle sue 50 varietà antiche che hanno resistito per millenni arrivando fino ai giorni nostri.   «Non c’è un’altra regione – ha detto Vescera – che può vantare una così vasta concentrazione di varietà di grani. Quello di Raddusa è diverso da quello di Caltagirone. E a rendere il tutto ancora più straordinario c’è il fatto che ogni grano serve a produrre un pane diverso. Da Lentini a Castelvetrano a Camporeale. È una questione di microclima, è una questione di arte artigianale. Tutto cambia in pochi chilometri. La materia prima, il prodotto finale».  E questa affermazione Vescera ha deciso di documentarla in uno dei suoi esperimenti. Colline di Lentini, zona San Demetrio: un campo esposto a sud, l’altro a est. «Tanto è bastato – ha detto lo studioso – per modificare dal punto di vista organolettico il pane. Basta qualche minerale in più o in meno a modificare l’equilibrio: e io credo che questa sia magia».
Sentirlo parlare di grano, pane, sapori affascina. Perché mette accanto la tradizione più integralista e una piccola dose di progresso. La tradizione parte dalle 1.500 interviste che ha realizzato in tutta la Sicilia «ai produttori di grano e di pane – spiega -. Soprattutto famiglie». Andando a sbirciare nelle loro tradizioni: dal crescente, all’acqua, al sale. Il modo per esaltare il sapore ma anche il valore di vitamine e proteine. Perché poi alla fine è solo una questione di gusti e di abitudini. Nella sola Ustica, 20 interviste per 20 modi diversi di fare il pane. Lo stesso a Pantelleria, a Piana degli Albanesi. Non c’è provincia dove non abbia trovato un “tozzo di pane” da studiare con passione.   

A Franco Vescera è stato  conferito da parte della Lurss.Onlus il riconoscimento di “Custode dell’Identità Territoriale” del GeniusLoci De.Co.

Il  riconoscimento –  ha  affermato Nino Sutera – viene conferito a chi  si  spende quotidianamente per la salvaguardia e la valorizzazione della tradizione  e dell’identità dei territori anche sotto l’aspetto agroalimentare,   attraverso un’efficace comunicazione del patrimonio enogastronomico autoctono. Realtà territoriali – sottolinea il dott. Sutera – che assumono un’importanza crescente anche nei confronti del visitatore che ritrova nel cibo un insieme di valori, ivi compresi quelli identitari.




venerdì 7 agosto 2015

Roccamena avvia il percorso Borgo GeniusLoci De.Co.

L'amministrazione comunale di Roccamena guidata dal Sindaco Ciaccio, su proposta dell'Assessore Lorenzo Lena ha approvato la delibera per l'istituzione della De.Co. lo scorso mese di Luglio.
  
                     Le De.Co. (Denominazioni Comunali) nascono da un’idea semplice e geniale del grande Luigi Veronelli, che così le spiegava: “Attraverso la De.Co. il "prodotto" del Territorio acquista una sua identità.” Rappresenta un concreto strumento di marketing territoriale, ma soprattutto un‟importante opportunità per il recupero e la valorizzazione delle identità e le unicità locali. La De.Co. è “un prodotto del territorio” (un piatto, un dolce, un sapere, un evento, un lavoro artigianale, etc) con il quale una comunità si identifica per elementi di unicità e caratteristiche identitarie, deve essere considerata come una vera e propria attrazione turistica capace di muovere un target di viaggiatori che la letteratura internazionale definisce “foodies” viaggiatori sensibili al patrimonio culinario locale e non solo. Il valore di una De.Co.(Denominazione Comunale) è quello di fissare, in un dato momento storico, ciò che identifica quel Comune, a memoria futura oppure come occasione del presente, per cogliere un’opportunità di marketing. I prodotti agro-alimentari e artigianali racchiudono al loro interno tradizione, cultura, valori, conoscenza locale e, forse la cosa più importante, l’autenticità del loro territorio di origine. Occorre togliere   il  cibo dalla banale funzione di sostanza capace di dare al corpo solo apporti calorici e nutrizionali, evidenziandone  i valori culturali, emotivi e sensoriali. Il Menù va inteso come narrazione di un frammento di civiltà.
La De.Co è un atto politico, nelle prerogative del Sindaco, che fissa un valore, una carta di identità che i rilascia dopo aver censito un passato, un presente, e ipotizzato uno sviluppo futuro.
Per garantire la sostenibilità di una De.Co. occorrono tuttavia due principi, la storicità del prodotto e l’interesse collettivo, condiviso e diffuso. Il mito che circonda la maggior parte dei territori rurali di successo, assomiglia a una favola vera fatta di personaggi e di eccezionalità, e di unicità. Aspetti importanti che collocano l’idea del Borgo GeniusLoci  De.Co. all’interno di un percorso culturale e di pensiero innovativo volto alla difesa delle peculiarità territoriali. Non potendo legare l'azione di forza alla qualità normata dai Reg. comunitari, sta nell'unicità dell'identità l'azione vincente.
Nel legame tra l’alimentazione e l’identità,afferma Nino Sutera, il cibo costituisce un’importante cartina al tornasole dei valori, delle tradizioni, dei riti che appartengono ad una comunità e che la contraddistinguono dalle altre. Il cibo è allora un punto di riferimento antropologico, psicologico, linguistico, economico fondamentale, che testimonia anche i cambiamenti in atto in una società. Basti pensare alla dieta mediterranea, alla sua riscoperta che, negli ultimi anni, va di pari passo con il recupero di uno stile di vita naturale e legato alle tradizioni locali
Ecco in definitiva perché la Denominazione Comunale, nell’ambito del Borgo GeniusLoci  De.Co.  è un percorso culturale, un’attestazione che lega in maniera anagrafica un prodotto/produzione/evento al luogo storico di origine In questo processo culturale, i disciplinari, le commissioni, e i regolamenti, mutuati dai marchi di tutela di tipo europeo(DOP, IGP, DOC, ect) sono perfettamente inutili, oltre che dannosi.


    Al  terroir, termine francese, preferiamo il latino Genius Loci, un equilibrio di forze ed energie caratteristico di un luogo definito e pertanto irripetibile.. Il "genius loci", definito da Veronelli quale intimo e imprescindibile legame fra uomo-ambiente-clima-cultura produttiva Il percorso di GeniusLoci De.Co., ideato dalla Libera Università Rurale Saper&Sapor Onlus, prevede un modello dove gli elementi essenziali di relazionalità sono Territorio-Tradizioni-Tipicità-(intesa come specificità)-Tracciabilità e Trasparenza, che rappresentano la vera componente innovativa, da condividere con il territorio e per il territorio. Si tratta di un percorso che vuole salvaguardare e valorizzare il “locale”, rispetto al fenomeno della globalizzazione, la quale tende ad omogeneizzare prodotti e sapori. Nelle arti e non solo, il “GeniusLoci” rappresenta concettualmente quello “spirito” percepibile, quasi tangibile, che rende unici certi luoghi ed irripetibili certi momenti, uno spazio, un edificio o un monumento. Non solo: il Genius Loci è anche nelle immagini, nei colori, nei sapori e nei profumi dei paesaggi intorno a noi, che tanto spesso, anche all’improvviso, ci stupiscono ed emozionano. Le persone “respirano” il genius loci di un luogo, di un ambiente quando ne hanno piena coscienza. Ognuno di noi è attaccato ad un luogo d‟infanzia, ad un ricordo, ad un affetto, a un dolce, ad un piatto. Ecco, l‟obiettivo è recuperare l‟identità di un luogo, attraverso le prelibatezze storiche e culturali del territorio. Il percorso è stato inserito tra gli esempi virtuosi del -FORUM ITALIANO DEI MOVIMENTI PER LA TERRA E IL PAESAGGIO- “Salviamo il paesaggio, difendiamo i territori”.

martedì 4 agosto 2015

Miss Nebrodi 2015 e dintorni


Grande serata a Castel di Tusa

con

“Miss Nebrodi 2015 e dintorni " 

 Federica Vitellino Miss Nebrodi 2015 è stata insignita del prestigioso riconoscimento “Ambasciatrice dell’Identità Territoriale” attribuito negli anni passati tra gli altri a Miss Italia 2012 Giusy Buscemi, a Miss Italia 2014 Clarissa Marchesa, Elena Monteleone Miss Nebrodi 2014, all’attore Francesco Castiglione, a Angelina Auteri, Rosario Umbriaco,Bonetta dell'Oglio, Gaetano Basile, Diego Planeta.


 A consegnare il riconoscimento il Dott. Nino Sutera Direttore della Libera Università rurale dei Saperi&dei Sapori.Gli ambasciatori dell’identità territoriale, sono destinati ad assolvere a un ruolo fondamentale, comunicare e far conoscere il territorio, il quale assume un importanza crescente anche nei confronti del visitatore, e del viaggiante, che ritrova nel luogo, un insieme di valori, ivi compresi quelli identitari. Il riconoscimento fa parte del Percorso culturale GenusLoci De.Co.per la salvaguardia, la valorizzazione e la promozione dell’identità dei luoghi, con le prelibatezze e le unicità dei territori. Tanti gli ospiti con spettacoli e musiche, tra i quali il cabarettista Carlo Kaneba, l'illusionista Emanuele D'Angeli, il team Jomery con Gabriele Papalia

Ottima organizzazione dei Patron, Giusy Catanese e Massimiliano Ammirata, che sono già al lavoro per la prossima edizione.

sabato 1 agosto 2015

Presentazione biografia dell’Ultimo Monsù di Sicilia

Milano, 31 Luglio 2015 Sicilia Cluster BioMediterraneoPresentazione biografia dell’Ultimo Monsù di SiciliaAlle ore 14,00 - 15,00 .Seguono il 1 Agosto e il 2 Agosto stessa ora e stesso luogo altri due appuntamenti, Gli Itinerari di Viaggio del Monsù e il foto contest SicilyClick.


Mario Lo Menzo. Ultimo Monsù di Sicilia.
  Nello spazio Sicilia Cluster BioMediterraneo, in occasione della settimana di promozione del Gal Isc Madonie ci sarà la presentazione della prima biografia dell’ultimo Monsù di Sicilia edita dalla Casa Editrice Gianforte. Gli Chef nel periodo Borbonico nel Regno delle due Sicilie acquisivano il titolo di Monsù se lavoravano presso una casato nobiliare altrimenti venivano chiamati cuochi di paglietta se a servizio di famiglie borghersi. L’appellativo Monsù deriva dalla fusione   di “Monsier le chef”  dalla lingua francese, che era la lingua internazionale dei tempi, “Maestro di Cucina”. Monsù in Sicilia mentre in Campania Monzù la “s” diventava “z”. Già nel romanzo il Gattopardo opera di Tommasi di Lampedusa veniva introdotta la figura storica del Monsù Gaston, e nel romanzo “I Vicerè” di De Roberto. Mario Lo Menzo, ha svolto la sua carriera per 50 anni al servizio della Famiglia dei Conti Tasca D’Almerita. Tra la tenuta di Regaleali a Valledolmo nel territorio delle Madonie e la Villa Tasca a Palermo. Già nel 1971 Alberto Denti di Piraino in una pubblicazione dal titolo “Siciliani a tavola”, edito da Longanesi & C. racconta di un giovane Monsù Mario Lo Menzo che già prometteva bene e che stava apprendendo tutti i segreti dell’arte culinaria dal Monsù più anziano Giovannino Messina a servizio nella tenuta Camastra di Villa Tasca. La Casa Editrice Gianforte, è al debutto con questa prima parte dell’opera, dedicata alla biografia del Monsù Mario Lo Menzo. Un lavoro condiviso con Sabrina Gianforte enogastronoma e la moglie del Monsù , Pina Sparacino Lo Menzo che hanno raccolto le memorie del Monsù e individuato un percorso di diffusione della sua storia e delle sue opere gastronomiche. Mario Lo Menzo ha definito il “testamento enogastronomico del mediterraneo”, mescolando ai sapori della cucina Francese delicata e cremosa, i profumi e i sapere della cucina Siciliana, che presto entrerà nel ” Reil” il “Registro delle eredità Immateriali di Interesse Locale” .
“Un opera che non si limiterà a raccontare la vita e gli aneddoti , ma presenterà delle ricette storiche, evidenzierà l’uso di derrate e ingredienti che testimoniano la biodiversità di un territorio come quello delle Madonie, ricco di pastorizia, produzioni vitivinicole, olivicole, con un forte recupero in questi anni di antiche colture, come i grani antichi, il fagiolo badda di Polizzi Generosa, l’albicocca e le arance bionde di Scillato” , ci riferisce l’enogastronoma Sabrina Gianforte che rappresenta in Sicilia L’Accademia Italiana di Gastronomia Storica con il titolo di Prefetto. Una raccolta di memorie vissute ci racconta la Sig.ra Pina Sparacino Lo Menzo, moglie del Monsù i ricordi dei grandi ricevimenti, la cerimonieri rappresentanza, le preparazioni per gli ospiti internazionali, i Viaggi in giro per il mondo a promuovere i vini e la cucina del Monsù. Una parte di storia che non aveva ancora avuto la possibilità di emergere e proporre al grande pubblico appassionato di turismo eno-etnogastronomico, una nuova chiave di interpretazione di un viaggio, alla scoperta di saperi e sapori, di un saper fare che rischia di non essere tramandato se non viene codificato e trasmesso alle nuove generazioni. In programma un tour di promozione nelle capitali del mondo che hanno già accolto Monsù Mario Lo Menzo. Il Monsù potrebbe racchiudere in sé diverse figure emergenti come l’agrichef, di recente lanciato dall’Ass.ne nazionale degli agriturismi, come anche  “il farm chef” in America che cucina solo i prodotti provenienti dal proprio orto e ancora uno Chef De.Co. con particolare attenzione alle denominazioni comunali, che valorizzano le tradizioni dei luoghi e dei borghi. A corredo della presentazione di giorno 31 Luglio si svolgeranno altri due eventi coordinati dalla Casa Editrice Gianforte .  

Il 1 Agosto la presentazione degli “Itinerari di viaggio del Monsù” . Un percorso che pone al centro dell’interesse culturale prima le produzioni locali quale monumento ad un sano nutrimento e stile di vita per armonizzare la bellezza che circonda i luoghi incontaminati che ancora La Sicilia e in particolare con l’avvio di una sperimentazione nel territorio delle Madonie, che ha già avviato un percorso di recupero e valorizzazione delle proprie identità produttive, storiche, culturali, sociali ed economiche, non  ultime le recenti  conquiste del riconoscimento televisivo fra “I borghi più belli D’Italia” come Gangi, e le Petralie.

Il 2 Agosto sarà presentato il foto contest “Sicily Click”organizzato da una collaborazione tra la Casa Editrice Gainforte e l’ass.ne culturale La Sicilia Vista Dall’ Alto che ha coinvolto, lanciando un invito al pubblico, 6 appassionati di fotografia che hanno inviato degli scatti cercando di rappresentare in un click la loro interpretazione di Sicilia. Il foto contest, ci racconta uno dei fondatori dell’ass.ne Michele Mineo: “ ha beneficiato degli scatti provenienti da varie aree del territorio Sicilia, da Taormina, a Leonforte, a Palermo,a Castellana Sicula,a Caltanissetta. Hanno aderito, Ubaldo Scarantino, Salvatore Scaglia, Barbara Lo Fermo, Giorgia Castrofilippo, Sigismond Vello, Mimì, Un foto contest che lancerà un altro invito a Settembre, per arricchire l’archivio di immagini che saranno poi presentati in una mostra statica itinerante, per Settembre a Palermo, a Catania, a Favara all’interno del Farm Cultural Park e in altre location.  



Il Monsù. Al culmine di una carriera di 50 anni costruita sul campo, imparando i segreti del mestiere da un maestro geloso dei suoi saperi, un giovane nato nel 1936 all'età di 16 anni cioè nel 1952 nel momento in cui la sua domanda principale è emigrare o fare cosa? coglie la sua opportunità e così come banalmente può sembrare accetta di andar via dal suo paese Mistretta nella provincia di Messina,  per andare incontro a un lavoro che arriva dalla città. Che fortuna! e' Palermo ad accogliere in uno dei casati nobili del tempo e ancora in essere Mario. Un giovanotto con tanto entusiasmo con la valigia di cartone e tanta voglia di adoperarsi al servizio dei Nobili Conti. Il suo sarà un percorso professionale non preordinato l'ultimo di quei giovani che imparano sul campo il mestiere; Oggi un giovane che sceglie la professione di Chef o altra figura in questo ambito professionale ha davanti a se la scelta dell'istituto alberghiero come scuola media superiore, l'università delle Scienze gastronomiche a Stresa, a Parma, a Pollenzo, a New York e i Master in giro per L'Europa. I ricordi dei grandi ricevimenti, la scelta delle migliori derrate disponibili nel mercato e nell'orto di casa, i profumi e i sapori di un cibo che oggi non sempre ritroviamo a tavola. Colui che ha costruito il patrimonio enogastronomico del mediterraneo. Il ricordo di una civiltà di fattori che curavano e custodivano la fertilità di una terra antico granaio d'Italia, terra che ha dato i natali a molte identità intellettive e ai quali non sempre ha saputo offrire dimora felice.