mercoledì 18 novembre 2015

Ad Andrea Alesi il riconoscimento di “Custode dell’identità territoriale”


Il riconoscimento    rappresenta  uno degli steps del  percorso di programmazione partecipata GeniusLoci  De.Co.    ideato   dalla Libera Università Rurale Saper&Sapor Onlus di Menfi     
                            Il percorso GeniusLoci De.Co.,   prevede un modello dove gli elementi essenziali di relazionalità sono Territorio-Tradizioni-Tipicità-(intesa come specificità)Tracciabilità e Trasparenza, che rappresentano la vera componente innovativa. Un percorso da condividere con il territorio e per il territorio. Si tratta di un percorso che vuole salvaguardare e valorizzare il “locale”, rispetto al fenomeno della globalizzazione, la quale tende ad omogeneizzare prodotti e sapori. Nelle arti e non solo, il “GeniusLoci” rappresenta concettualmente quello “spirito” percepibile, quasi tangibile, che rende unici certi luoghi ed irripetibili certi momenti, uno spazio, un edificio o un monumento. Non solo: il Genius Loci è anche nelle immagini, nei colori, nei sapori e nei profumi dei paesaggi intorno a noi, che tanto spesso, anche all’improvviso, ci stupiscono ed emozionano. Le persone “respirano” il genius loci di un luogo, di un ambiente quando ne hanno piena coscienza. Ognuno di noi è attaccato ad un luogo d’infanzia, ad un ricordo, ad un affetto, a un dolce, ad un piatto. Ecco, l’obiettivo è recuperare l’identità di un luogo, attraverso le prelibatezze storiche,  culturali, etiche del territorio .

Il format GeniusLoci De.Co. è un percorso composto da 12 steps tra questi il riconoscimento di “Custode dell'identità Territoriale” Il percorso è stato inserito tra gli esempi virtuosi del -FORUM ITALIANO DEI MOVIMENTI PER LA TERRA E IL PAESAGGIO- “Salviamo il paesaggio, difendiamo i territori” Il format è stato presentato: * Assemblea dei Sindaci delle città De.Co del Veneto; * Poster Session del Forum P.A. di Roma; * VALORE PAESE economia delle soluzioni, organizzata da ItaliaCamp a Reggio Emilia; * Premio nazionale Filippo Basile dell’AIF * XXVI Congresso Nazionale dell’Associazione Italiana Formatori di Palermo, e recentemente a Milano in occasione di EXPO2015
I Custodi  dell’identità territoriale, sono destinati ad assolvere a un ruolo fondamentale, comunicare e far conoscere il territorio, il quale assume un importanza crescente anche nei confronti del visitatore, e del viaggiante, che ritrova nel prodotto, un insieme di valori, ivi compresi quelli identitari.  In questo percorso , chef, gastronauti, giornalisti, sommelier,   intenditori e appassionati, sono partners privilegiati, candidati ideali a divenire Custodi dell’identità territoriale, nel contesto del percorso elaborato dalla Lurss.Onlus.  
La   storia di Andrea Alesi nella ristorazione comincia nel 1989 con l’arrivo in Germania dalla Sicilia. In tutti questi anni Alesi ha creduto e investito nella qualità dell’offerta e il suo grande impegno è stato finalmente ripagato non soltanto dalla clientela, ma anche con   premi e riconoscimenti.  La sua è una storia emblematica che testimonia come con il duro lavoro chi si impegna ogni giorno può raggiungere grandi risultati. Andrea Alesi ha fatto molta gavetta,  si è formato da solo facendo pratica la sera in diversi ristoranti italiani, studiando riviste e libri specializzati e provando e riprovando le ricette. “La mia scuola è stata ed è la mia passione” ama dire. Nel suo destino entra nel 1995 la moglie Rita. È la svolta decisiva, appoggiato dal suo entusiasmo e dalla sua intraprendenza, apre nel 1996 il primo ristorante e nel 2006 l’attuale Gude Stub– Casa Antica. Il segreto del suo successo? Ingredienti di qualità, cibi freschi e prodotti fatti a mano, come la pasta e il pane. E soprattutto l’amore e la dedizione con la quale spiega ai clienti la storia dei piatti, la loro provenienza e preparazione, perché “i clienti vengono da noi per mangiare le specialità della cucina italiana, ma anche per scoprire ogni volta un nuovo pezzo del nostro Paese.
“La mia è una cucina nostalgica”, afferma Andrea Alesi,   riconosce che la sua è una sfida non facile, una scelta coraggiosa e per molti aspetti diversa da quella di molti connazionali, che invece preferiscono adattare la cucina italiana ai gusti della clientela tedesca. È questione di scelte. Sta di fatto che la sua filosofia e il suo approccio alla cucina seguono una direzione decisamente controcorrente
Andrea Alesi, cuoco autodidatta, esprime la sua creatività, pur seguendo la sua ferrea linea: freschezza e qualità dei prodotti, e rispetto dell’autenticità delle ricette    Una scelta premiata dai clienti: “Chi ha già viaggiato nella Bella Italia, apprezza subito le nostre proposte culinarie. Poi c’è il cliente un po’ scettico, che accoglie con curiosità i nostri piatti, perché abituato ad una cucina più vicina ai sapori tedeschi. Tuttavia alla fine conquistiamo anche lui!” afferma Andrea Alesi

Il mare, la terra, e la melanzana, un piatto che ricorda le mie radici tutti quei sapori mai dimenticati e il sapore dell’ olio  nuovo d’ oliva, nocellara, il formaggio pecorino, l’ origano, le caponate, l’ odore delle alghe, la farina tumminia, c’è tanto Menfi  in questo piatto, come in tanti altri, ecco in questa affermazione di Andrea, c’è  la motivazione del riconoscimento, attribuito negli anni passati tra gli altri a Carolina Planeta.

venerdì 13 novembre 2015

Tendenze alimentari e stile di vita

                                    Se è vero che come dice Pasteur la malattia è trasmessa da ciò che mangiamo e respiriamo”, la corretta alimentazione è sicuramente un cardine importante della nostra vita.
Conoscere che un preparato alimentare è presente nella tradizione di una popolazione, che la ricetta è stata tramandata e garantisce qualità e continuità nella sua composizione nel tempo, interessa molto i consumatori sensibili di oggi.

Nonostante la crisi economica, il consumatore è sensibile al richiamo della tradizione e tra un hamburger e una frittura di surgelati provenienti dalla Cina in puro olio di palma, riesce ad inserire nelle sue scelte gastronomiche, specialmente a livello di dolci, il nostro torrone, la nostra cubbaita o giuggiulena, i nostri cappelletti delle Provincia di Trapani o le cassatelle di Agira e perché no,   le “minni di virgini”.
Quest’ultimo gesto di identità del consumatore nasce anche dalla coscienza che, non basta il rinato amore per lo spirito unitario rinato in occasione delle celebrazioni dei 150 anni dell’Unità di Italia, ma dal dovere di premiare il Made in Italy nell’agroalimentare, per una questione di rilancio economico del territorio, per offrire a se stesso garanzie di qualità e sicurezza, che sono il connubio di una tradizione e la garanzia che solo un “moderno” disciplinare di produzione può offrire.
Le scelte alimentari devono comunque essere guidate e non sono bastate le iniziative della politica agricola Europea dei prima anni novanta, indirizzate a promuovere marchi DOP, IGP e biologici nell’agroalimentare, per modificare le cattive abitudini alimentari che gli abitanti dell’Europa avevano intrapreso già da decenni.
Le cattive abitudini alimentari portano all’obesità alle malattie cardi vascolari e sono sicuramente collegate all’elevata incidenza delle neoplasie.
Uno stile di vita appropriato nell’abbigliamento si intravede nel giusto abito portato allungo, rispettando così l’ambiente come recentemente ha dichiarato un professore di estetica, che candidamente dichiarava di avere un solo abito per l’estate ed uno per l’inverno, dichiarando superfluo l’armadio, ma sicuramente senza arrivare a questi estremi nel rispetto delle proprie esigenze e della dignità degli altri e soprattutto nel rispetto dell’Ambiente. Come nell’abito così nella scelta del cibo bisogna puntare alla qualità e non alla quantità: la qualità produce immediata soddisfazione e futuro benessere, di contro la quantità produce ingombro, danni per l’ambiente e per la salute umana.
Inoltre è bello conoscere la storia di un tessuto e la sua provenienza ed è senz’altro una soddisfazione non solo materiale ma spirituale sapere di più di ciò che si mangia e sapere perché quel preparato è nato, quando è stato per la prima volta creato e per quale occasione: rivivremo così, mangiando, non solo una gestualità necessaria alla nostra sopravvivenza materiale ma anche a quella spirituale, che ci fa sentire più vicini al creatore e a chi ci circonda nella nostra vita quotidiana.