mercoledì 18 gennaio 2017

Borghi GeniusLoci De.Co. Da un’iniziativa ad un metodo

      nucciatornatore            
Circuito dei Borghi Genius Loci De.Co.:

ecco obiettivi e come farne parte

Le De.Co. (Denominazioni Comunali) nascono da un’idea semplice e geniale del grande Luigi Veronelli, che così le spiegava: “Attraverso la De.Co. il "prodotto" del Territorio acquista una sua identità.” Rappresenta un concreto strumento di marketing territoriale, ma soprattutto un’importante opportunità per il recupero e la valorizzazione delle identità e le unicità locali. La De.Co. è “un prodotto del territorio” (un piatto, un dolce, un sapere, un evento, un lavoro artigianale, etc) con il quale una comunità si identifica per elementi di unicità e caratteristiche identitarie, deve essere considerata come una vera e propria attrazione turistica capace di muovere un target di viaggiatori che la letteratura internazionale definisce “foodies” viaggiatori sensibili al patrimonio culinario locale e non solo. 


     Il genius loci nella dimensione storica dei Borghi è quello che sopravvive alle strutture funzionali in continua evoluzione e conferisce un carattere indelebile ai luoghi al paesaggio, attraverso diversi fenomeni urbani, tutti parte di una esperienza unica e riconoscibile. La dimensione contemporanea  dei luoghi,  vale a dire il genius saeculi, richiede un continuo aggiornamento dei temi collettivi, degli spazi pubblici e dei contenuti che sono assegnati alle forme storiche dalle persone che vivono e abitano quei luoghi, e l’inserimento di nuovi significati, nuovi valori, nuove forme di vita sociale. Questa dunque è la sfida per il   nuovo Millennio: conciliare lo spirito del luogo, il genius loci, con lo spirito del tempo, il genius saeculi, recuperando i valori della storia attraverso la loro conservazione e la loro combinazione nel tempo presente secondo un modello sostenibile e condiviso

Chiediamo a Nino Sutera,  Ideologo della Libera Università Rurale dei Saperi & dei Sapori Onlus    Che cos’è un  Borgo  GeniusLoci De.Co.?

E’ un percorso culturale, al francese “terroir”, preferiamo il latino “genius loci”, un equilibrio di forze ed energie caratteristico di un luogo definito e pertanto irripetibile. Il percorso Borghi  GeniusLoci De.Co.,   prevede un modello dove gli elementi essenziali di relazionalità sono Territorio-Tradizioni-Tipicità-(intesa come specificità)-Tracciabilità e Trasparenza, che rappresentano la vera componente innovativa, da condividere con il territorio e per il territorio. Si tratta di un percorso che vuole salvaguardare e valorizzare il “locale”, rispetto al fenomeno della globalizzazione, la quale tende ad omogeneizzare prodotti e sapori. Nelle arti e non solo, il “GeniusLoci” rappresenta concettualmente quello “spirito” percepibile, quasi tangibile, che rende unici certi luoghi ed irripetibili certi momenti, uno spazio, un edificio o un monumento. Non solo: il Genius Loci è anche nelle immagini, nei colori, nei sapori e nei profumi dei paesaggi intorno a noi, che tanto spesso, anche all’improvviso, ci stupiscono ed emozionano. Le persone “respirano” il genius loci di un luogo, di un ambiente quando ne hanno piena coscienza. Ognuno di noi è attaccato ad un luogo d’infanzia, ad un ricordo, ad un affetto, a un dolce, ad un piatto. Ecco, l’obiettivo è recuperare l’identità di un luogo, attraverso le prelibatezze storiche e culturali del territorio. Il percorso è stato inserito tra gli esempi virtuosi del -FORUM ITALIANO DEI MOVIMENTI PER LA TERRA E IL PAESAGGIO- “Salviamo il paesaggio, difendiamo i territori” Il format è stato presentato: * Poster Session del Forum P.A. di Roma; * VALORE PAESE economia delle soluzioni, organizzata da ItaliaCamp a Reggio Emilia; * Premio nazionale Filippo Basile dell’AIF  XXVI Congresso Nazionale dell’Associazione Italiana Formatori di Palermo. EXPO2015 MILANO

Qual è la mission?   

  Il percorso Borghi GeniusLoci De.Co.,   mira a salvaguardare e valorizzare il “locale”, rispetto al fenomeno della globalizzazione, che tende ad omogeneizzare prodotti e sapori. Il Genius Loci rappresenta l'essenza, l'identità di un territorio; ad esso appartengono le immagini, i colori, i sapori ed i profumi dei paesaggi. Obiettivo del Percorso GeniusLoci De.Co. è recuperare l’identità di un luogo, attraverso anche le valorizzazione delle produzioni di eccellenza e delle tradizioni storiche e culturali dello stesso, al fine di ottimizzarne la competitività.
Il percorso innovativo “Borghi Genius Loci De.Co.”, attraverso il quale si intende incrementare il turismo enogastronomico puntando sulla spiccata tipicità delle pietanze ereditate dalle antiche tradizioni locali, in grado di esprimere l’essenza più autentica e di “raccontare” la storia di un territorio finalizzato a rafforzare l’identità del territorio attraverso l’esaltazione delle rispettive peculiarità gastronomiche, sulla base dell’assunto che una pietanza non serve solo a soddisfare l’appetito ed a fornire all’organismo apporti calorici e nutrizionali, ma riesce anche a “raccontare” la cultura, i valori e le tradizioni dell’ambiente in cui la si cucina e, prima di tutto, la si “pensa”.

Qual è la differenza rispetto agli altri strumenti?   

«La denominazione comunale (De.Co.) “Borghi Genius Loci” è un atto politico, nelle prerogative del Sindaco, che presuppone una conoscenza del passato, un’analisi del presente ed una progettualità riferita al futuro. Il tutto nell’ottica del turismo enogastronomico, che se ben congegnato e gestito, costituisce una vera e grande opportunità per lo sviluppo dell’economia locale, specie per le piccole comunità rurali, che nei rispettivi prodotti alimentari e piatti tipici hanno un formidabile punto di forza attrattiva nei confronti del visitatore.
 Illuminante, al riguardo, la definizione che il compianto Luigi Veronelli  ideologo delle De.Co.  ha dato del “genius loci”:   esso è da intendere come “l’intimo ed imprescindibile legame fra uomo, ambiente, clima e cultura produttiva. 
Qual è la vision?  La bellezza e l'unicità del paesaggio, gli insediamenti storici, la rigogliosa natura ha regalato diversi elementi attrattivi ereditati dalla tradizione ed in grado di affascinare i cosiddetti “viaggiatori del gusto”, ossia quei tanti turisti intelligenti e colti alla ricerca della buona tavola, non solo per apprezzarne le qualità gastronomiche, ma anche per l’intimo e profondo legame tra essa ed il territorio.
Il valore di una De.Co.(Denominazione Comunale) è quello di fissare, in un dato momento storico, ciò che identifica quel Comune. A memoria futura, oppure come occasione del presente per cogliere un’opportunità di marketing. I prodotti agro-alimentari e artigianali racchiudono al loro interno tradizione, cultura, valori, conoscenza locale, e, forse la cosa più importante, l’autenticità del loro territorio di origine. La Denominazione Comunale non è un marchio di qualità, ma il biglietto da visita di una comunità, sulla quale possono operare i sindaci per salvaguardare e valorizzare l'identità di un territorio.

In conclusione  Dr  Sutera quali sono  i contenuti Genius Loci?

L’ effetto GeniusLoci   è la capacità che deve avere un territorio, di « produrre », grazie al saper fare dell’uomo che possiede il gusto del territorio nel quale riconosce in modo permanente la singolarità ed il valore.
Mentre i contenuti innovativi sono:  l’originalità, dal latino oriri, derivare, non solo da un punto di vista topografico, ma culturale, vuol dire non distorcere la voce  del territorio di provenienza.
La naturalità, produrre senza interventi estranei all’azione del territorio.
L’Identità  dal latino Idem, uguale che non cambia nel tempo, quindi facilmente riconoscibile, perché è il senso del luogo.
Infine  la specificità, nel significato dato da Max Weber nel 1919 di qualcosa facilmente riconoscibile per le sue caratteristiche originali (un dolce, un piatto, un evento una tradizione)

Infine, quali sono i requisiti che i comuni debbono possedere per far parte del circuito dei Borghi GeniusLoci De.Co.?

 Per garantire la sostenibilità del percorso occorrono dei principi inderogabili e non barattabili, innanzitutto  la storicità e l'unicità, l’interesse collettivo, condiviso e diffuso e a burocrazia zero.  Il mito che circonda la maggior parte dei territori rurali di successo, assomiglia a una favola vera fatta di personaggi e di eccezionalità, e di unicità. Aspetti importanti che collocano l’idea del Borgo GeniusLoci  De.Co. all’interno di un percorso culturale e di pensiero innovativo volto alla difesa delle peculiarità territoriali.  
In questo processo culturale, i disciplinari, le commissioni, e i regolamenti, mutuati dai marchi di tutela di tipo europeo(DOP, IGP, DOC, ect) sono perfettamente inutili e controproducenti.


Bisogna dire infine,   che non è un percorso per tutti, ne tanto meno tutti i Comuni hanno i requisiti necessari per essere inseriti tra i Borghi GeniusLoci De.Co.


Per informazioni 

lurss.onlus@gmail.com 

sabato 7 gennaio 2017

Totò Cascio "Ambasciatore dell'Identità Territoriale"


A   Totò Cascio  il riconoscimento di "Ambasciatore dell'Identità Territoriale" del percorso Borghi GeniusLoci De.Co. della Libera Università Rurale dei Saperi& dei Sapori Onlus

TOTÒ CASCIO, 
DA ‘NUOVO CINEMA PARADISO’ AI GIORNI NOSTRI





Gli ambasciatori dell’identità territoriale, sono destinati ad assolvere a un ruolo fondamentale, comunicare e far conoscere il territorio, il quale assume un importanza crescente anche nei confronti del visitatore  e del viaggiante, che ritrova  un insieme di valori, ivi compresi quelli identitari, afferma NinoSutera ideologo del percorso



Il prestigioso riconoscimento è stato conferito negli anni passati alle Miss Italia 2012 e 2014, a Miss Mondo Sicilia 2016, alle Miss Nebrodi 2014-2015-2016 a Natale Giunta, Diego Planeta, Antonio Presti, Giada Bellanca e alla cardiochirurgo Linda Pisano.

Lasciare la propria terra per inseguire il sogno di una realizzazione lavorativa, spesso comporta dei sacrifici, delle rinunce. Vi ricordate ‘Nuovo Cinema Paradiso’, quel bambino che fece tenere incollati milioni di telespettatori in tutto il mondo, il piccolo Totò? Lui inseguì un sogno, quello di diventare un regista famoso e di lasciare a malincuore i suoi affetti, il suo grande amore, Elena. Passano trent’anni e Salvatore, diventato un affermato regista, torna nel suo piccolo paese siciliano e  trova tutto cambiato.

Un film struggente, malinconico, accompagnato dalla colonna sonora firmata Ennio Morricone, che costò nel 1990 l’Oscar al grande regista Tornatore e a Totò Cascio che ebbe un enorme successo internazionale e la conquista del British Academy of Film and Television Arts nella categoria attore non protagonista (il più giovane a riceverlo) e  tanti premi che susseguirono di lì a poi. Nel cast, il grande Philippe Noiret, scomparso qualche anno fa, che spronava Salvatore a lasciare la propria Sicilia per affermarsi nella vita. Quel tenero bambino, che correva qua e la, con l’accento tipico della sua città natale, Palazzo Adriano, un piccolo centro in provincia di Palermo, con i suoi occhi da cerbiatto, profondi e furbi, il suo sorriso travolgente e la sua genuinità, rimarranno sempre impressi nei cuori e nella mente di chi ha amato questo grandioso film che ha fatto la storia del Cinema.  Un bambino come tanti, che ad otto anni va in terza elementare, gioca a calcio, fa i capricci quando deve fare i compiti e poi di colpo la  sua vita cambia.
“Lui è Totò Cascio, l’attore protagonista,.
Il fato? Chi lo sa, ma lo stesso Totò ha più volte raccontato che la sua avventura è stata una volontà divina. Quel giorno quando andarono a visitare i bambini a scuola, per cercare un bimbo che facesse contrasto con la “stazza” di Philippe Noiret (Alfredo), un omone altro e robusto, di Totò non c’erano tracce. Sì, perché lui, impaurito dal fatto che, spesso, giravano i medici per i vaccini, si era chiuso in bagno. E mentre stavano per andare via, la supplente urlò: “Un attimo, fermi c’è un altro bambino in bagno”. E poi di colpo a casa da mamma Calogera  e papà Giuseppe: “Mi hanno preso per fare un film”. E come ogni genitore, ad un bambino vivace e pieno di fantasia, la risposta fu: “Ma dai, smettila, non dire stupidaggini!”. Da allora la storia l’avete capita già. Cominciò il primo incontro con Giuseppe Tornatore, che rimase subito colpito da questo bambino vivace che di lì a qualche anno gli avrebbe fatto vincere il premio Oscar ad Hollywood. E cominciarono le riprese.
“Inizialmente fu un disastro – racconta oggi Totò Cascio – era estate, la scuola era finita e io volevo andare a giocare con i miei amici, per me stare lì era una sofferenza. Un giorno feci arrabbiare di brutto Tornatore, perché gli feci ripetere una scena ventimila volte. Lui per spronarmi mi disse: ‘A Roma sono tutti scontenti di te’. Per Roma, lui intendeva la casa di produzione. Lì capii che non era un gioco e di colpo diventai un piccolo uomo. Ero un bambino e come tutti i bambini anch’io volevo sentirmi importante. Tra una pausa e l’altra arrivavano i giochini, le merendine, insomma ero super coccolato da un cast favoloso e indimenticabile. Tutti mi hanno lasciato qualcosa e mi hanno insegnato tanto”.
Un film che inizialmente fu un flop, andò malissimo, uscì con la versione integrale e un po’ forse annoiava. Poi capirono che per portarlo nei festival doveva essere accorciato. Nacque così questa strategia vincente, che li portò ad uno strepitoso successo.
“Girai il mondo e mi divertivo da matti – ricorda Totò cascio -. Per non parlare del Giappone, andavo e  venivo continuamente da lì, per spot pubblicitari e girare nei vari festival. Ero piccolino e prendevo tutto per gioco. Ricordo che i giapponesi mi facevano ridere da matti quando parlavano e allora io gli facevo dire parole in siciliano e poi li registravo”.
Il bambino più  minuto della classe, prelevato per caso in una scuola nell’entroterra siciliano, che diventa una star.  Comincia per Totò l’ascesa, i registi più importanti del mondo lo cercano e lui comincia a girare parecchi film, dieci per l’esattezza. Poi decide di fare una pausa. Pausa, questa, che l’ha portato a diventare un imprenditore di successo. Totò ha  investito con le attività commerciali. Ha aperto due supermercati, un ristorante e un bed and breakfast nel cuore della Sicilia. Oggi Totò è un uomo adulto, di grandi valori. Lo guardi e intravedi quel bambino che urlava: “Alfredo, Alfredo”. Lo riconosci subito, basta guardare quei suoi profondi occhi, il suo viso ovale e i lineamenti mediterranei rimasti intatti nel tempo. Totò è sempre quel vivacissimo bimbo, solo con qualche anno in più e quella maturità che gli ha permesso di diventare l’uomo che è oggi.
Un uomo che ha fede, che crede nei veri valori, che non ha mai abbandonato i vecchi amici. Generoso, altruista e con tanta voglia di ripartire da dove ha cominciato.
“All’epoca – ci dice sempre – dopo aver girato tanti altri film, decisi di fermarmi e di pensare alla mia amata Sicilia, per costruire, per creare un futuro, per investire. Oggi sono pronto e maturo per ricominciare”.
Ed in effetti Totò Cascio, si divide tra le sue attività e i tanti inviti in giro per il mondo, tra festival e interviste.  ‘Nuovo Cinema Paradiso’, infatti, a 25 anni dall’Oscar, è capace ancora di emozionare il pubblico americano.

“Qualunque cosa farai, amala, come amavi la cabina del paradiso”. Una frase, questa del film, che Totò ha fatto sua, nella vita di tutti i giorni.

Tratto dall’ Articolo pubblicato su LA VOCE DI NEW YORK