lunedì 27 novembre 2017

Parlamento Rurale Europeo

nucciatornatore

Parte dalla Sicilia,   il Parlamento Rurale Europeo,  presente in quasi tutti i  Paesi Europei,    è una campagna a lungo termine per  dare  voce alle popolazioni rurali in Europa.


Abbiamo incontrato  Nino Sutera,   dell'Osservatorio di Neoruralità  e coordinatore dei  Rural  Parliamentary    per rivolgergli alcune domande.




Che cos’è un Parlamento Rurale Europeo?

Una struttura politica, ma non partitica.'Parlamento rurale' non è una parte formale del governo, né è un parlamento nel senso di un organo legislativo o decisionale. Si tratta di un processo 'bottom-up' di coinvolgimento e dibattito tra il popolo rurale e politici, per consentire una migliore comprensione, politica più efficace e di azione per affrontare le questioni rurali.
Un Parlamento rurale è   un processo che fornisce opportunità per le persone con un interesse per le comunità rurali per condividere idee, prendere in considerazione i problemi e le soluzioni. Parlamento rurale permettono alle persone e decisori a lavorare insieme su questioni prioritarie per sviluppare soluzioni nuove e creative. Essi rafforzano la voce delle comunità rurali e li aiutano a influenzare le decisioni che li riguardano. Il loro successo in Europa negli ultimi 20 anni   ha ispirato a avviare un Parlamento rurale in ogni stato
Qual è il suo obiettivo?
 Il Parlamento europeo rurale è stato concepito per:
• Rafforzare la voce delle comunità rurali d'Europa, e per assicurare che gli interessi e il benessere di queste comunità   riflettono nelle politiche nazionali ed europee
• Promuovere auto-aiuto, comprensione comune, la solidarietà, lo scambio di buone prassi e la cooperazione tra le comunità rurali in tutta Europa.
 Perché è necessario?
150 milioni di persone, quasi un terzo della popolazione europea, vive in aree rurali. Essi contribuiscono notevolmente alle economie locali, nazionali ed europee. La loro funzione sociale ed il benessere economico è di fondamentale importanza. Affrontano grandi sfide, tra cui la perdita dei giovani e dei servizi rurali in molte regioni. Il loro futuro dipende da un'azione energica da parte delle comunità rurali stesse, e le politiche  ben concepiti e l'azione da parte dei governi a tutti i livelli.

La campagna ERP  è guidato dalla convinzione che gli interessi delle comunità rurali (ossia tutte le persone che vivono o lavorano in regioni rurali) sono sottorappresentate nei dibattiti nazionali ed europei e nella definizione di politiche e programmi; 

Chi può partecipare al Parlamento  rurale?
  Abbiamo avviato questa iniziativa (la prima in Italia) con l'apporto   di tanti che hanno a cuore le aree rurali (oltre 100 tra associazioni, enti, istituzioni, ma il numero è destinato a crescere)  Intendiamo condividere con tutti i nostri Amici un percorso per addivenire al "Manifesto della neoruralità"  da presentare in occasione dell'evento pubblico nazionale , aperto ai contributi e alla sensibilità di chi vuole contribuire a dare voce alle aree rurali. 
Chi sono i  Rural  Parliamentary?
Sono i   stakeholders,     chi opera nelle difficili realtà rurali   e ha il diritto-dovere di rappresentare le istanze delle comunità rurali  nel contesto europeo.






giovedì 16 novembre 2017

La Valle dell’Alcantara nel Parlamento Rurale Europeo

L’Ente Parco Fluviale, avente sede a Francavilla di Sicilia, ha aderito al comitato promotore per l’istituzione anche nel nostro Paese dell’organismo rappresentativo delle esigenze dei territori a vocazione agricola. «Gli Stati che se ne sono già dotati – sottolinea l’esperto Nino Sutera – hanno tratto da questo strumento grandi benefici»













Centocinquanta milioni di persone, ossia quasi un terzo della popolazione europea, vivono in aree rurali, contribuendo notevolmente alle economie locali e nazionali, ma anche affrontando grandi sfide e disagi, tra cui l’emigrazione giovanile e la perdita di importanti servizi pubblici.
Il futuro di queste aree dipende dalle comunità rurali stesse ed, in particolare, dalla loro capacità di interloquire con chi ha responsabilità di governo.
A tale scopo sono già attivi in diversi Paesi europei i cosiddetti “Parlamenti Rurali”, ovvero delle associazioni informali che si prefiggono di dare voce alle legittime esigenze dei territori periferici a vocazione agricola.
Degli “European Rural Parliament” (questa l’esatta denominazione internazionale) fanno parte associazioni, enti ed istituzioni aventi a cuore le politiche di sviluppo rurale che, per quanto concerne l’Italia, si sta impegnando  Nino Sutera, coordinatore dell’Osservatorio di Neoruralità nonché ideologo della Libera Università dei Saperi & dei Sapori Onlus.
E ad aderire convintamente all’iniziativa del dottor Sutera vi è anche l’Ente Parco Fluviale dell’Alcantara, entrato a far parte nei giorni scorsi del comitato promotore per l’Italia del Parlamento Rurale Europeo.
«Quest’ultimo – spiega Nino Sutera (nella foto) – è una struttura politica, ma non partitica. Ed, ovviamente, non è un organo governativo né legislativo, come si potrebbe erroneamente credere di fronte al termine “parlamento”. Si tratta, in pratica, di uno strumento di collegamento tra le popolazioni rurali ed i politici, che opera attraverso il processo di “bottom-up”, ossia informazioni e stimoli che una base (in questo caso coloro che vivono in un determinato territorio) fornisce a chi sta al vertice. L’obiettivo è quello di portare all’attenzione di chi governa le problematiche dei mondi a vocazione agricola affinché si possa giungere a delle soluzioni condivise. Negli ultimi vent’anni i Parlamenti Rurali esistenti in Europa hanno operato con successo. Pertanto, si sta cercando di proporre tale virtuosa esperienza in quegli Stati, come l’Italia, che ancora non la conoscono. E sono già un centinaio (ma sono destinati a crescere) i soggetti (associazioni, enti, istituzioni, ecc.) che siamo riusciti a coinvolgere, tra cui il Parco Fluviale dell’Alcantara, con sede a Francavilla di Sicilia. La prima tappa sarà l’elaborazione del “Manifesto della Neoruralità”, aperto ai contributi di chi vuole dare voce alle aree rurali, che verrà ufficialmente presentato in un apposito evento pubblico nazionale».
Nino Sutera, laureato in Scienze e Tecnologie Agroalimentari ed annoverato tra i massimi esperti di ruralità, collabora da tempo con l’Ente Parco Fluviale dell’Alcantara. Nei mesi scorsi, in sinergia con i funzionari dell’area protetta (ed in particolare con l’agronomo Filippo Zullo), si è prodigato per conferire il marchio “De.Co.” (Denominazione Comunale) al caratteristico cavolfiore rosso prodotto nelle campagne di Mojo Alcantara.
Rodolfo Amodeo