lunedì 17 febbraio 2020

La legge n.194/2015 per la tutela della biodiversità

ninosutera
Dal Born in Sicily 
alla 
Comunità del cibo Born in Sicily
           
La legge n.194/2015 ha molto della legge regionale  voluta da  Dario Cartabellotta,  all'epoca (2013)  Assessore Regionale per le Risorse Agricole e Alimentari di Sicilia,  ispirata al concetto del 
Born in Sicily 
 Mi piacerebbe vedere una regione con un'unica 
Comunità del cibo Born in Sicily  
Ma si sà la Sicilia, spesso anche nel recente passato, da una legge nazionale o da un regolamento dell'U.E, si materializzano come per magia 100 idee, proprio come 
Tomasi di Lampedusa scriveva   nel secolo passato
"Prendete un problema di qualunque natura (politico, sociale, culturale, tecnico o altro) e datelo da risolvere a due italiani: uno milanese e l'altro siciliano. Dopo un giorno, il siciliano avrà dieci idee per risolvere questo problema, il milanese nemmeno una. Dopo due giorni, il siciliano avrà cento idee per risolvere questo problema, il milanese nessuna. Dopo tre giorni, il siciliano avrà mille idee per risolvere questo problema, e il milanese lo avrà già risolto".
(citazione a memoria di una considerazione
di Giuseppe Tomasi di Lampedusa 1958 
La legge n.194/2015 ha come obiettivo la tutela della biodiversità di interesse agricolo e la valorizzazione del ruolo degli agricoltori custodi della biodiversità, definiti come coloro che si impegnano nella conservazione delle risorse genetiche di interesse alimentare ed agrario locali soggette a rischio di estinzione o di erosione genetica. 

In conformità con il Piano Nazionale sulla Biodiversità di interesse Agricolo, la legge n.194/2015 istituisce un sistema nazionale di tutela e di valorizzazione della biodiversità di interesse agricolo e alimentare che è costituito da 4 elementi principali: l’anagrafe nazionale della biodiversità, la rete nazionale della biodiversità, il portale nazionale della biodiversità e il comitato permanente per la biodiversità. 

                Sistema nazionale di tutela e di valorizzazione della biodiversità di interesse alimentare ed agrario (Legge n.194/2015) Nello specifico, il sistema nazionale di tutela e di valorizzazione della biodiversità prevede l’istituzione di un’anagrafe nazionale della biodiversità agraria e alimentare, attualmente in fase di implementazione, in cui siano raccolte tutte le risorse genetiche locali di origine vegetale, animale o microbica a rischio di estinzione. 

           Viene, inoltre, istituita la rete nazionale della biodiversità di interesse agricolo, che è costituita dalle strutture locali, regionali e nazionali per la conservazione del germoplasma ex situ e dagli agricoltori e allevatori custodi. La rete, coordinata dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari, Forestali e del Turismo, svolge ogni attività diretta a preservare le risorse genetiche locali dal rischio di estinzione o di erosione genetica, attraverso la conservazione in situ o ex situ, nonché a incentivarne la reintroduzione in coltivazione o promuoverne altre forme di valorizzazione. 

              La rete, inoltre, promuove la diffusione e lo scambio di conoscenze e di esperienze. È invece affidata alle Regioni l'individuazione degli agricoltori custodi con l’obiettivo di attuare la conservazione, nell’ambito delle aziende agricole, delle risorse genetiche del proprio territorio soggette a rischio di estinzione o di erosione genetica, nonché per incentivare e promuovere l’attività da essi svolta e per garantire la loro iscrizione alla rete nazionale della biodiversità. 

Il Comitato permanente per la biodiversità si occupa della governance del nuovo sistema nazionale di tutela e valorizzazione della biodiversità e ha il compito di garantire il coordinamento delle azioni sviluppate a livello centrale e regionale e l’attuazione del Piano nazionale sulla biodiversità di interesse agricolo. Per quanto riguarda le risorse finanziarie stanziate per la tutela della biodiversità di interesse agricolo, con l’approvazione della legge n.194/2015, a decorrere dal 2015 e con una dotazione di 500.000 euro, è stato istituito il fondo per la tutela della biodiversità agraria e alimentare, che è destinato a sostenere progetti di ricerca e le attività degli agricoltori e degli allevatori custodi. È auspicabile che il fondo per la tutela della biodiversità agraria e alimentare possa finanziare azioni di sostegno dirette agli agricoltori e allevatori custodi nell’ambito dell’anagrafe nazionale della biodiversità, azioni di sistema e progetti di ricerca per la promozione della rete nazionale della biodiversità e delle reti attive a livello regionale e locale. 
Con la legge n.194/2015 è prevista anche l’istituzione delle comunità del cibo e della biodiversità agraria e alimentare, con l’obiettivo di sensibilizzare la popolazione, di sostenere le produzioni agrarie e alimentari di qualità e di favorire comportamenti atti a tutelare la biodiversità di interesse agricolo e alimentare. Si tratta di ambiti locali derivanti da accordi tra i diversi portatori di interesse legati alla tutela e alla valorizzazione della biodiversità agraria e alimentare che possono avere come oggetto lo studio, recupero e la trasmissione di conoscenze e saperi tradizionali sulle risorse genetiche di interesse alimentare, la realizzazione di forme di filiera corta e vendita diretta, l’agricoltura biologica e altri sistemi colturali a basso impatto ambientale, la realizzazione di orti didattici, sociali, urbani e collettivi, ecc. Le comunità del cibo e della biodiversità rappresentano uno strumento innovativo per promuovere percorsi territoriali integrati di sviluppo locale legati all’agricoltura sostenibile, al cibo e alla biodiversità. 
                   Per promuovere la tutela e la valorizzazione della biodiversità di interesse agricolo e alimentare la legge n.194/2015 prevede la realizzazione di periodiche campagne promozionali ed identifica appositi itinerari della biodiversità di interesse agricolo e alimentare, che hanno l’obiettivo di promuovere la conoscenza delle risorse genetiche locali iscritte all'anagrafe nazionale e lo sviluppo dei territori interessati. È prevista anche l’istituzione della giornata nazionale della biodiversità di interesse agricolo e alimentare il giorno 20 maggio. In conclusione, possiamo affermare che l’importanza della legge n.194/2015 e del sistema nazionale di tutela risiede nel fatto che potrà dare un nuovo impulso all’attuazione del Piano nazionale sulla biodiversità di interesse agricolo e potrà mettere a sistema le numerose attività e iniziative legislative regionali intervenute in materia. Per promuovere la tutela e la valorizzazione della biodiversità agricola e alimentare e delle risorse genetiche in agricoltura occorre sviluppare un’azione sinergica tra gli strumenti previsti dal sistema nazionale della biodiversità della legge n.194/2015 e gli interventi contemplati dalle misure di finanziamento dei programmi di sviluppo rurale. I Programmi di Sviluppo Rurale (PSR) 2014/2020 rappresentano lo strumento più importante per assicurare un sostegno diretto agli agricoltori e agli allevatori custodi della biodiversità. Inoltre, attraverso gli incentivi previsti dai PSR, si possono promuovere anche la competitività e la multifunzionalità delle aziende agricole custodi della biodiversità. Più in generale possiamo affermare che un aspetto rilevante per rafforzare la competitività delle risorse genetiche autoctone è sicuramente costituito dal loro inserimento in sistemi territoriali sostenibili. È importante riuscire a coniugare la conservazione della biodiversità agricola con lo sviluppo locale del territorio, creando sinergie tra agrobiodiversità, ambiente, territorio, aree protette, paesaggio, cultura e identità locali sulla base del modello proposto dalle comunità del cibo e della biodiversità agraria e alimentare. In tal senso, la Rete Rurale Nazionale attraverso il Progetto Biodiversità, Natura 2000 e Aree Protette può favorire lo sviluppo di sinergie, lo scambio di esperienze, di competenze e di buone pratiche.