faustatorcetti
Durante il periodo pasquale si svolge ogni anno la" Sagra dell'Agnello Pasquale", dedicata al dolce tipico di pasta di mandola farcito di pistacchio, a forma di Agnello, mette in vetrina il tipico dolce di pasta di mandorla farcito con pistacchio, che proprio nel periodo pasquale prende la forma di Agnello.
Il prodotto dolciario, gustato, conosciuto ed apprezzato in Italia ed all’Estero, un prodotto che ha tutte le caratteristiche per una De.Co. ( Denominazione Comunale)
La Denominazione Comunale
(De.Co.) è la frontiera sulla quale possono operare i sindaci per salvaguardare
l'identità di un territorio legato ad una produzione specifica. La Città di
Favara ha avviato questo percorso con l'intento di valorizzare un patrimonio
collettivo condiviso.
La tutela della
storia, delle tradizioni, del patrimonio culturale comunale ed i sapori
tradizionali legati alle produzioni tipiche sono un patrimonio
di inestimabile valore da difendere e conservare.
Ed è proprio questo l'intento della De.Co.: valorizzare dal punto di vista culturale, turistico ed economico le eccellenze della produzione locale enogastronomica.
La De.Co. è infatti sia un sistema che vuole difendere la produzione locale salvaguardandola dalla globalizzazione, sia un riconoscimento legato strettamente al territorio.
Ed è proprio questo l'intento della De.Co.: valorizzare dal punto di vista culturale, turistico ed economico le eccellenze della produzione locale enogastronomica.
La De.Co. è infatti sia un sistema che vuole difendere la produzione locale salvaguardandola dalla globalizzazione, sia un riconoscimento legato strettamente al territorio.
L’agnello pasquale, preparato
con pasta reale a base di mandorle, ripieno di pasta di pistacchio e
finito con velo di zucchero e decorazioni, è rimasto un dolce strettamente
artigianale e familiare fino alla seconda metà del 1900.
Questo prelibato dolce è stato
assaggiato il 12 maggio 1923, da mons. Giuseppe Roncalli (1881-1963 - eletto
Papa Giovanni XXIII il 28-10-1858), quando, essendo in visita ad Agrigento,
dovendo rientrare a Roma, il canonico Antonio Sutera volle accompagnarlo fino a
Caltanissetta e, passando per Favara, insieme si fermarono nella sua residenza
di via Umberto per prendere un caffé e, per l’occasione, assaggiare questo
dolce favarese preparato da suor Concetta Lombardo del collegio di Maria.
Il dolce venne talmente
apprezzato da mons. Roncalli, al punto tale che a 40 anni esatti dalla visita
ad Agrigento-Favara, precisamente l'11 maggio 1963, ricevendo il nuovo Vescovo
ausiliare di Agrigento, mons. Calogero Lauricella, accompagnato per
l'occasione, dal teologo Antonio Sutera, studente all'ateneo di Roma, Papa
Giovanni XXIII volle ricordare due cose in particolare: la visita effettuata ai
templi di Agrigento e il gusto particolare dell'agnello pasquale, consumato a
Favara
Chiediamo a
Nino Sutera, Che cos’è un Borgo GeniusLoci
De.Co.?
E’ un percorso culturale, al
francese “terroir”, preferiamo il latino “genius loci”, un equilibrio di forze
ed energie caratteristico di un luogo definito e pertanto irripetibile. Il
percorso Borghi GeniusLoci De.Co., prevede un modello dove
gli elementi essenziali di relazionalità sono
Territorio-Tradizioni-Tipicità-(intesa come specificità)-Tracciabilità e
Trasparenza, che rappresentano la vera componente innovativa, da condividere
con il territorio e per il territorio. Si tratta di un percorso che vuole
salvaguardare e valorizzare il “locale”, rispetto al fenomeno della
globalizzazione, la quale tende ad omogeneizzare prodotti e sapori. Nelle arti
e non solo, il “GeniusLoci” rappresenta concettualmente quello “spirito”
percepibile, quasi tangibile, che rende unici certi luoghi ed irripetibili
certi momenti, uno spazio, un edificio o un monumento. Non solo: il Genius Loci
è anche nelle immagini, nei colori, nei sapori e nei profumi dei paesaggi
intorno a noi, che tanto spesso, anche all’improvviso, ci stupiscono ed
emozionano. Le persone “respirano” il genius loci di un luogo, di un ambiente
quando ne hanno piena coscienza. Ognuno di noi è attaccato ad un luogo
d’infanzia, ad un ricordo, ad un affetto, a un dolce, ad un piatto. Ecco,
l’obiettivo è recuperare l’identità di un luogo, attraverso le prelibatezze
storiche e culturali del territorio. Il percorso è stato inserito tra gli
esempi virtuosi del -FORUM ITALIANO DEI MOVIMENTI PER LA TERRA E IL PAESAGGIO-
“Salviamo il paesaggio, difendiamo i territori” Il format è stato presentato: *
Poster Session del Forum P.A. di Roma; * VALORE PAESE economia delle soluzioni,
organizzata da ItaliaCamp a Reggio Emilia; * Premio nazionale Filippo Basile
dell’AIF · XXVI Congresso Nazionale dell’Associazione Italiana
Formatori di Palermo. EXPO2015 MILANO
Qual è la differenza
rispetto agli altri strumenti? «La denominazione
comunale (De.Co.) “Borghi Genius Loci” è un atto politico, nelle prerogative
del Sindaco, che presuppone una conoscenza del passato, un’analisi del presente
ed una progettualità riferita al futuro. Il tutto nell’ottica del turismo
enogastronomico, che se ben congegnato e gestito, costituisce una vera e grande
opportunità per lo sviluppo dell’economia locale, specie per le piccole
comunità rurali, che nei rispettivi prodotti alimentari e piatti tipici hanno
un formidabile punto di forza attrattiva nei confronti del visitatore.
Illuminante, al riguardo,
la definizione che il compianto Luigi Veronelli ideologo delle De.Co.
ha dato del “genius loci”: esso è da intendere come “l’intimo
ed imprescindibile legame fra uomo, ambiente, clima e cultura produttiva.
In conclusione
Dr Sutera quali sono i contenuti Genius Loci?
L’ effetto GeniusLoci
è la capacità che deve avere un territorio, di « produrre »,
grazie al saper fare dell’uomo che possiede il gusto del territorio nel quale
riconosce in modo permanente la singolarità ed il valore.
Mentre i contenuti innovativi
sono: l’originalità, dal latino oriri, derivare, non solo da un
punto di vista topografico, ma culturale, vuol dire non distorcere la
voce del territorio di provenienza.
La naturalità, produrre
senza interventi estranei all’azione del territorio.
L’Identità dal
latino Idem, uguale che non cambia nel tempo, quindi facilmente riconoscibile,
perché è il senso del luogo.
Infine la
specificità, nel significato dato da Max Weber nel 1919 di qualcosa
facilmente riconoscibile per le sue caratteristiche originali (un dolce, un
piatto, un evento una tradizione)
Infine, quali sono i
requisiti che i comuni debbono possedere per far parte del circuito dei Borghi
GeniusLoci De.Co.?
Per garantire la
sostenibilità del percorso occorrono dei principi inderogabili e non
barattabili, innanzitutto la storicità e l'unicità, l’interesse
collettivo, condiviso e diffuso e a burocrazia zero. Il mito che
circonda la maggior parte dei territori rurali di successo, assomiglia a una
favola vera fatta di personaggi e di eccezionalità, e di unicità. Aspetti
importanti che collocano l’idea del Borgo GeniusLoci De.Co. all’interno
di un percorso culturale e di pensiero innovativo volto alla difesa delle
peculiarità territoriali.
In questo processo culturale, i
disciplinari, le commissioni, e i regolamenti, mutuati dai marchi di tutela di
tipo europeo(DOP, IGP, DOC, ect) sono perfettamente inutili e controproducenti.
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