Santa Margherita Belice, ha adottato con delibera di giunta, il percorso Borgo GeniusLoci De.Co. un percorso culturale, composto da 12 steps, iniziando dalle Siringate, quei gustosi dolcetti che piacevano tanto alla principessa Filangeri, che a Santa Margherita di Belice era trattata da tutti come una regina"
Il percorso, ideato dalla Libera Università Rurale Saper&Sapor Onlus, prevede un modello dove gli elementi essenziali di relazionalità sono Territorio-Tradizioni-Tipicità-(intesa come specificità)-Tracciabilità e Trasparenza, che rappresentano la vera componente innovativa, da condividere con il territorio e per il territorio
L’evento conclusivo del Festival del Gattopardo 2024 ha avuto un epilogo domenica 4 agosto nel III Cortile di Palazzo Filangeri di Cutò, con “La cucina siciliana nel romanzo” e concluso con il Proloquio per la candidatura “La tavola del Gattopardo Ambasciatrice dell’Identità Territoriale” del percorso dei Borghi GeniusLoci De.Co. De.Co.
Il percorso per la candidatura prevede l'elaborazione di un dossier da discutere nel corso dell'Audizione pubblica.
https://terra.regione.sicilia.it/nasce-lassociazione-dei-borghi-genius-loci-de-co-come-farne-parte/
Di territorio e di prelibatezze identitarie si occuperà l'evento in programma mercoledì 21 agosto in Piazza Matteotti con inizio alle ore 21.00. finanziato dall'Assessorato Agricoltura della Regione Siciliana, dove sarà possibile visionare un buffet dimostrativo sui prodotti identitari della tavola del Gattopardo candidata ad Ambasciatrice dell’Identità Territoriale”
Le De.Co. (Denominazioni Comunali) nascono da un’idea semplice e geniale del grande Luigi Veronelli, che così le spiegava: “Attraverso la De.Co. il "prodotto" del Territorio acquista una sua identità.” Rappresenta un concreto strumento di marketing territoriale, ma soprattutto un’importante opportunità per il recupero e la valorizzazione delle identità e le unicità locali. La De.Co. è “un prodotto del territorio” (un piatto, un dolce, un sapere, un evento, un lavoro artigianale, etc) con il quale una comunità si identifica per elementi di unicità e caratteristiche identitarie, deve essere considerata come una vera e propria attrazione turistica capace di muovere un target di viaggiatori che la letteratura internazionale definisce “foodies” viaggiatori sensibili al patrimonio culinario locale e non solo.
"Quando il cibo viene ancorato in maniera identitaria ad un territorio, smette di essere un momento culinario e diventa esperienza totale. In questo modo coinvolge immediatamente i quatto sensi, vedere, annusare, gustare e toccare; ma quando un cibo è veramente ancorato ad un territorio tocca anche le orecchie perché si racconta e racconta il territorio. Quando arriva nel piatto, quel cibo ti ha detto tante cose e quando lo assapori diventa esperienza avvolgente, coinvolgente e identitaria di quel luogo." conclude Nino Sutera
La bellezza e l'unicità del paesaggio, gli insediamenti storici, la rigogliosa natura ha regalato diversi elementi attrattivi ereditati dalla tradizione ed in grado di affascinare i cosiddetti “viaggiatori del gusto”, ossia quei tanti turisti intelligenti e colti alla ricerca della buona tavola, non solo per apprezzarne le qualità gastronomiche, ma anche per l’intimo e profondo legame tra essa ed il territorio.
Lo Storico Prof. Andrea Randazzo, ha compiuto una attenta ricerca storica, sull’origine del prodotto simbolo e identitario di Santa Margherita Belice, le siringate, eccola...
Con la venuta degli Spagnoli in Sicilia, nel 1516 con re Carlo V d’Asburgo, il settore culinario e dolciario si arricchì di nuovi prodotti tra i quali i famosi Churros (siringate) che in Sicilia, non riscossero la medesima popolarità che avevano ed hanno nei paesi di lingua spagnola, dovuto, penso, al nostro largo uso di cannoli, cassatelle e sfingi, portati in Sicilia dagli Arabi,
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