ninosutera
Dal Born in Sicily
alla
Comunità del cibo Born in Sicily
La legge n.194/2015 ha molto della legge regionale voluta da Dario Cartabellotta, all'epoca (2013) Assessore Regionale per le Risorse Agricole e Alimentari di Sicilia, ispirata al concetto del
Born in Sicily
Mi piacerebbe vedere una regione con un'unica
Comunità del cibo Born in Sicily
Ma si sà la Sicilia, spesso anche nel recente passato, da una legge nazionale o da un regolamento dell'U.E, si materializzano come per magia 100 idee, proprio come
Tomasi di Lampedusa scriveva nel secolo passato
"Prendete un problema di qualunque natura (politico, sociale, culturale, tecnico o altro) e datelo da risolvere a due italiani: uno milanese e l'altro siciliano. Dopo un giorno, il siciliano avrà dieci idee per risolvere questo problema, il milanese nemmeno una. Dopo due giorni, il siciliano avrà cento idee per risolvere questo problema, il milanese nessuna. Dopo tre giorni, il siciliano avrà mille idee per risolvere questo problema, e il milanese lo avrà già risolto".
(citazione a memoria di una considerazione
di Giuseppe Tomasi di Lampedusa 1958
La legge n.194/2015 ha come obiettivo la tutela della biodiversità di interesse agricolo e la valorizzazione del ruolo degli agricoltori custodi della biodiversità, definiti come coloro che si impegnano nella conservazione delle risorse genetiche di interesse alimentare ed agrario locali soggette a rischio di estinzione o di erosione genetica.
In conformità con il Piano Nazionale
sulla Biodiversità di interesse Agricolo, la legge n.194/2015 istituisce un
sistema nazionale di tutela e di valorizzazione della biodiversità di interesse
agricolo e alimentare che è costituito da 4 elementi principali: l’anagrafe
nazionale della biodiversità, la rete nazionale della biodiversità, il portale
nazionale della biodiversità e il comitato permanente per la biodiversità.
Sistema nazionale di tutela e di valorizzazione della biodiversità di interesse
alimentare ed agrario (Legge n.194/2015) Nello specifico, il sistema nazionale
di tutela e di valorizzazione della biodiversità prevede l’istituzione di
un’anagrafe nazionale della biodiversità agraria e alimentare, attualmente in
fase di implementazione, in cui siano raccolte tutte le risorse genetiche
locali di origine vegetale, animale o microbica a rischio di estinzione.
Viene,
inoltre, istituita la rete nazionale della biodiversità di interesse agricolo,
che è costituita dalle strutture locali, regionali e nazionali per la
conservazione del germoplasma ex situ e dagli agricoltori e allevatori custodi.
La rete, coordinata dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari,
Forestali e del Turismo, svolge ogni attività diretta a preservare le risorse
genetiche locali dal rischio di estinzione o di erosione genetica, attraverso
la conservazione in situ o ex situ, nonché a incentivarne la reintroduzione in
coltivazione o promuoverne altre forme di valorizzazione.
La rete, inoltre,
promuove la diffusione e lo scambio di conoscenze e di esperienze. È invece
affidata alle Regioni l'individuazione degli agricoltori custodi con
l’obiettivo di attuare la conservazione, nell’ambito delle aziende agricole,
delle risorse genetiche del proprio territorio soggette a rischio di estinzione
o di erosione genetica, nonché per incentivare e promuovere l’attività da essi
svolta e per garantire la loro iscrizione alla rete nazionale della
biodiversità.
Il Comitato permanente
per la biodiversità si occupa della governance del nuovo sistema nazionale di
tutela e valorizzazione della biodiversità e ha il compito di garantire il
coordinamento delle azioni sviluppate a livello centrale e regionale e
l’attuazione del Piano nazionale sulla biodiversità di interesse agricolo. Per
quanto riguarda le risorse finanziarie stanziate per la tutela della
biodiversità di interesse agricolo, con l’approvazione della legge n.194/2015,
a decorrere dal 2015 e con una dotazione di 500.000 euro, è stato istituito il
fondo per la tutela della biodiversità agraria e alimentare, che è destinato a
sostenere progetti di ricerca e le attività degli agricoltori e degli
allevatori custodi. È auspicabile che il fondo per la tutela della biodiversità
agraria e alimentare possa finanziare azioni di sostegno dirette agli
agricoltori e allevatori custodi nell’ambito dell’anagrafe nazionale della
biodiversità, azioni di sistema e progetti di ricerca per la promozione della
rete nazionale della biodiversità e delle reti attive a livello regionale e
locale.
Con la legge n.194/2015 è prevista anche l’istituzione delle comunità del cibo e della biodiversità agraria e alimentare, con l’obiettivo di sensibilizzare la popolazione, di sostenere le produzioni agrarie e alimentari di qualità e di favorire comportamenti atti a tutelare la biodiversità di interesse agricolo e alimentare. Si tratta di ambiti locali derivanti da accordi tra i diversi portatori di interesse legati alla tutela e alla valorizzazione della biodiversità agraria e alimentare che possono avere come oggetto lo studio, recupero e la trasmissione di conoscenze e saperi tradizionali sulle risorse genetiche di interesse alimentare, la realizzazione di forme di filiera corta e vendita diretta, l’agricoltura biologica e altri sistemi colturali a basso impatto ambientale, la realizzazione di orti didattici, sociali, urbani e collettivi, ecc. Le comunità del cibo e della biodiversità rappresentano uno strumento innovativo per promuovere percorsi territoriali integrati di sviluppo locale legati all’agricoltura sostenibile, al cibo e alla biodiversità.
Per promuovere la
tutela e la valorizzazione della biodiversità di interesse agricolo e
alimentare la legge n.194/2015 prevede la realizzazione di periodiche campagne
promozionali ed identifica appositi itinerari della biodiversità di interesse
agricolo e alimentare, che hanno l’obiettivo di promuovere la conoscenza delle
risorse genetiche locali iscritte all'anagrafe nazionale e lo sviluppo dei
territori interessati. È prevista anche l’istituzione della giornata nazionale
della biodiversità di interesse agricolo e alimentare il giorno 20 maggio. In
conclusione, possiamo affermare che l’importanza della legge n.194/2015 e del sistema
nazionale di tutela risiede nel fatto che potrà dare un nuovo impulso
all’attuazione del Piano nazionale sulla biodiversità di interesse agricolo e
potrà mettere a sistema le numerose attività e iniziative legislative regionali
intervenute in materia. Per promuovere la tutela e la valorizzazione della
biodiversità agricola e alimentare e delle risorse genetiche in agricoltura
occorre sviluppare un’azione sinergica tra gli strumenti previsti dal sistema
nazionale della biodiversità della legge n.194/2015 e gli interventi
contemplati dalle misure di finanziamento dei programmi di sviluppo rurale. I
Programmi di Sviluppo Rurale (PSR) 2014/2020 rappresentano lo strumento più
importante per assicurare un sostegno diretto agli agricoltori e agli
allevatori custodi della biodiversità. Inoltre, attraverso gli incentivi
previsti dai PSR, si possono promuovere anche la competitività e la
multifunzionalità delle aziende agricole custodi della biodiversità. Più in
generale possiamo affermare che un aspetto rilevante per rafforzare la
competitività delle risorse genetiche autoctone è sicuramente costituito dal
loro inserimento in sistemi territoriali sostenibili. È importante riuscire a
coniugare la conservazione della biodiversità agricola con lo sviluppo locale del
territorio, creando sinergie tra agrobiodiversità, ambiente, territorio, aree
protette, paesaggio, cultura e identità locali sulla base del modello proposto
dalle comunità del cibo e della biodiversità agraria e alimentare. In tal
senso, la Rete Rurale Nazionale attraverso il Progetto Biodiversità, Natura
2000 e Aree Protette può favorire lo sviluppo di sinergie, lo scambio di
esperienze, di competenze e di buone pratiche.
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