venerdì 13 novembre 2015

Tendenze alimentari e stile di vita

                                    Se è vero che come dice Pasteur la malattia è trasmessa da ciò che mangiamo e respiriamo”, la corretta alimentazione è sicuramente un cardine importante della nostra vita.
Conoscere che un preparato alimentare è presente nella tradizione di una popolazione, che la ricetta è stata tramandata e garantisce qualità e continuità nella sua composizione nel tempo, interessa molto i consumatori sensibili di oggi.

Nonostante la crisi economica, il consumatore è sensibile al richiamo della tradizione e tra un hamburger e una frittura di surgelati provenienti dalla Cina in puro olio di palma, riesce ad inserire nelle sue scelte gastronomiche, specialmente a livello di dolci, il nostro torrone, la nostra cubbaita o giuggiulena, i nostri cappelletti delle Provincia di Trapani o le cassatelle di Agira e perché no,   le “minni di virgini”.
Quest’ultimo gesto di identità del consumatore nasce anche dalla coscienza che, non basta il rinato amore per lo spirito unitario rinato in occasione delle celebrazioni dei 150 anni dell’Unità di Italia, ma dal dovere di premiare il Made in Italy nell’agroalimentare, per una questione di rilancio economico del territorio, per offrire a se stesso garanzie di qualità e sicurezza, che sono il connubio di una tradizione e la garanzia che solo un “moderno” disciplinare di produzione può offrire.
Le scelte alimentari devono comunque essere guidate e non sono bastate le iniziative della politica agricola Europea dei prima anni novanta, indirizzate a promuovere marchi DOP, IGP e biologici nell’agroalimentare, per modificare le cattive abitudini alimentari che gli abitanti dell’Europa avevano intrapreso già da decenni.
Le cattive abitudini alimentari portano all’obesità alle malattie cardi vascolari e sono sicuramente collegate all’elevata incidenza delle neoplasie.
Uno stile di vita appropriato nell’abbigliamento si intravede nel giusto abito portato allungo, rispettando così l’ambiente come recentemente ha dichiarato un professore di estetica, che candidamente dichiarava di avere un solo abito per l’estate ed uno per l’inverno, dichiarando superfluo l’armadio, ma sicuramente senza arrivare a questi estremi nel rispetto delle proprie esigenze e della dignità degli altri e soprattutto nel rispetto dell’Ambiente. Come nell’abito così nella scelta del cibo bisogna puntare alla qualità e non alla quantità: la qualità produce immediata soddisfazione e futuro benessere, di contro la quantità produce ingombro, danni per l’ambiente e per la salute umana.
Inoltre è bello conoscere la storia di un tessuto e la sua provenienza ed è senz’altro una soddisfazione non solo materiale ma spirituale sapere di più di ciò che si mangia e sapere perché quel preparato è nato, quando è stato per la prima volta creato e per quale occasione: rivivremo così, mangiando, non solo una gestualità necessaria alla nostra sopravvivenza materiale ma anche a quella spirituale, che ci fa sentire più vicini al creatore e a chi ci circonda nella nostra vita quotidiana.


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