sabato 27 luglio 2024

Proloquio: "La Tavola del Gattopardo Ambasciatrice dell'Identità Territoriale"


Proloquio per la candidatura della Tavola del Gattopardo a "Ambasciatrice dell'Identità Territoriale"











           Santa Margherita di Belice è un piccolo comune situato nella provincia di Agrigento, in Sicilia. Questo paese ha una connessione significativa con Giuseppe Tomasi di Lampedusa, autore del celebre romanzo "Il Gattopardo."





Santa Margherita Belice, nel recente passato,  ha adottato con delibera di giunta,  il percorso   Borgo GeniusLoci De.Co. un    percorso culturale, elaborato dalla Libera Università Rurale, per la valorizzazione  dell'identità territoriale  grazie alla tenacia del Prof Michele Ciaccio  e la collaborazione della locale Proloco
Nell'ambito del percorso,  la Tavola del Gattopardo  è candidata a divenire 
 Ambasciatrice dell’Identità Territoriale,

con la condivisione e la partecipazione di tutta la comunità


«Il genius loci è il territorio della memoria, il nostro patrimonio, il valore più profondo della cultura  mediterranea ed europea,ed è l’unico anticorpo che abbiamo rispetto alla cultura dell’ indefinito  globale»  


Il  riconoscimento di "Ambasciatore  dell'Identità Territoriale" fa parte  del percorso  Borghi Genius Loci De.Co.  oggetto di discussione  in occasione proloquio in programma il prossimo

 4 agosto a Santa Margherita Belice

  Relazione alla candidatura.

1. Origini Familiari: Giuseppe Tomasi di Lampedusa trascorse parte della sua infanzia e gioventù a Santa Margherita di Belice. La famiglia Tomasi possedeva una villa nel paese, e la vita di Tomasi di Lampedusa è stata profondamente influenzata dall'ambiente siciliano e dalla cultura locale. Questa connessione familiare e geografica è riflessa nel suo lavoro, dove le descrizioni della Sicilia e delle sue tradizioni sono arricchite da esperienze personali e osservazioni.

2.Ispirazione per "Il Gattopardo": Santa Margherita di Belice e le sue atmosfere hanno influenzato la rappresentazione dei luoghi e dei personaggi nel romanzo "Il Gattopardo." Anche se il romanzo è ambientato in una Sicilia più generica, le ambientazioni e le descrizioni sono ispirate dalla realtà della vita siciliana dell'epoca, e il paese ha servito come modello per alcuni degli scenari descritti.

3.Atmosfera e Tradizioni: Il paesaggio, l'architettura e le tradizioni di Santa Margherita di Belice hanno contribuito alla creazione dell'atmosfera aristocratica e decadente che permea il romanzo. I dettagli della vita quotidiana e delle festività siciliane descritti nel libro riflettono la cultura e le usanze di paesi come Santa Margherita.

Significato Culturale

1. Preservazione del Patrimonio: Oggi, Santa Margherita di Belice è parte del patrimonio culturale legato a Giuseppe Tomasi di Lampedusa. La villa di famiglia, conosciuta come il "Palazzo Tomasi," è un sito di interesse per i fan del romanzo e per coloro che sono interessati alla vita dello scrittore. Questo legame culturale contribuisce a preservare e celebrare la memoria di Lampedusa e la sua connessione con la Sicilia.

2. Influenza sull'Opera Letteraria: La bellezza e la storia di Santa Margherita di Belice sono elementi che arricchiscono la narrazione di "Il Gattopardo." Il romanzo si immerge nei dettagli della vita aristocratica siciliana e riflette le esperienze personali e le osservazioni dell'autore sulla sua terra natale.

In sintesi, Santa Margherita di Belice non è solo un luogo di interesse storico e culturale per la Sicilia, ma anche una parte integrante della biografia di Giuseppe Tomasi di Lampedusa e della sua opera. Il paese offre uno sguardo prezioso sulla vita e l'ambiente che hanno influenzato profondamente la creazione di "Il Gattopardo."

 

Motivazione

 La "Tavola del Gattopardo" è un'iconica scena del romanzo "Il Gattopardo" di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, pubblicato postumo nel 1958. Questo libro è un'importante opera della letteratura italiana del XX secolo, che offre un quadro dettagliato e nostalgico del declino dell'aristocrazia siciliana durante il Risorgimento e l'Unità d'Italia.

Significato Storico e Culturale

  1. Declino dell'Aristocrazia Siciliana: La tavola, con il suo fasto e la sua opulenza, rappresenta un mondo aristocratico in declino. Il principe Fabrizio Salina, protagonista del romanzo, osserva con malinconia il tramonto di un'epoca in cui la sua classe sociale aveva un ruolo dominante. Il pasto fastoso è un simbolo di un'ultima grandezza e di un'era destinata a scomparire.

  2. Contrasto tra Vecchio e Nuovo: La cena è anche un momento di incontro tra il vecchio ordine e le nuove forze emergenti, rappresentate da personaggi come Tancredi Falconeri e Angelica Sedara. Tancredi, nipote del principe, abbraccia il cambiamento politico e sociale per garantire la propria posizione, evidenziando il conflitto tra conservazione e trasformazione.

  3. Riflessione sulla Storia Italiana: La scena della tavola offre uno spunto per una riflessione più ampia sulla storia italiana. Il romanzo è ambientato durante il periodo delle guerre d'indipendenza italiane e della successiva unificazione. L'aristocrazia rappresentata dal principe Salina è simbolica di una classe che ha perso il suo potere e la sua rilevanza in una nuova Italia che si sta unificando sotto un regime monarchico più moderno e centralizzato.

  4. Riflessione Filosofica ed Esistenziale: La cena è anche un momento di introspezione per il principe, che riflette sul senso della vita, il cambiamento e l'inevitabilità della morte. Questo momento è carico di una profonda malinconia e consapevolezza dell'impermanenza delle cose, un tema ricorrente nel romanzo.

  5. Iconografia Culturale: Nel contesto culturale, la "Tavola del Gattopardo" è divenuta un simbolo di eleganza e decadenza, spesso evocato per descrivere situazioni di sfarzo destinato a scomparire. È anche un riferimento culturale per il senso di tradizione e nostalgia verso un passato mitizzato.

In sintesi, la "Tavola del Gattopardo" non è solo una scena di un romanzo, ma un potente simbolo storico e culturale che rappresenta il passaggio di un'epoca e le trasformazioni sociali e politiche dell'Italia. Il romanzo di Lampedusa, attraverso questo e altri momenti, esplora profondamente i temi del cambiamento, della memoria e dell'identità.

Nel romanzo "Il Gattopardo" di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, una delle scene più iconiche è quella della cena a Donnafugata, dove viene servito un banchetto sontuoso. La descrizione delle pietanze è dettagliata e ricca, riflettendo l'opulenza e la cultura culinaria dell'aristocrazia siciliana dell'epoca. Ecco alcune delle pietanze descritte nel romanzo:

1.Timballo di Maccheroni: Questa è forse la pietanza più famosa della scena. Si tratta di un piatto elaborato, composto da maccheroni conditi con ragù, piselli, funghi, prosciutto, fegatini e formaggio, il tutto racchiuso in una crosta dorata di pasta frolla. Il timballo è descritto in maniera molto dettagliata e rappresenta un simbolo del lusso e della tradizione culinaria siciliana.

2.Arrosto di Manzo: Servito con una varietà di contorni, è un altro piatto che sottolinea la ricchezza del banchetto.

3.Dolci Tipici Siciliani: Alla fine del pasto, vengono serviti dolci tipici siciliani, tra cui vari dolci di mandorla, frutta candita e altre prelibatezze.

4.Vini Pregiati: Il pasto è accompagnato da una selezione di vini pregiati, riflettendo la cura e l'attenzione per l'alta gastronomia.

Questi piatti non sono solo una celebrazione della cucina siciliana, ma anche un simbolo del mondo aristocratico in declino, caratterizzato da una ricercatezza e una raffinatezza destinate a scomparire con l'avvento dei nuovi tempi. La cura con cui sono descritte le pietanze, e in particolare il timballo di maccheroni, riflette il tema della decadenza e della nostalgia per un passato glorioso, ormai superato dal progresso e dal cambiamento sociale.

"Li Minni di Virgini" è una specialità dolciaria siciliana, conosciuta anche come  "seni di Vergine". Si tratta di un dolce tipico della pasticceria siciliana, caratterizzato da una forma che ricorda un seno femminile. Questi dolci sono generalmente preparati con una base di pasta frolla, farcita con crema di ricotta, e ricoperti di glassa bianca, spesso con una ciliegina candita sulla sommità per rappresentare il capezzolo.

Nel romanzo "Il Gattopardo", Giuseppe Tomasi di Lampedusa menziona questi dolci in una scena in cui vengono serviti durante il banchetto a Donnafugata. I "minni di Virgini" vengono presentati come parte dei dolci offerti agli ospiti e sono descritti con un certo umorismo e una punta di malizia, richiamando la forma provocante e l'allusione sensuale che evocano.

 Significato nel Contesto del Romanzo

La menzione di questi dolci non è casuale e ha diverse connotazioni:

1.Simbolismo della Decadenza: La scena in cui vengono serviti rappresenta una società aristocratica che si aggrappa ai suoi piaceri edonistici e al lusso, mentre il mondo intorno sta cambiando. I dolci, con la loro forma suggestiva, alludono alla frivolezza e all'eccesso di una classe sociale in declino.

2.Cultura e Tradizione Siciliana: "Li Minni di Virgini" sono anche un richiamo alla ricca tradizione culinaria siciliana, che nel romanzo rappresenta un aspetto importante dell'identità culturale dell'isola. La descrizione di questi dolci riflette l'attenzione ai dettagli e l'amore per la cucina tipica della Sicilia.

3. Ironia e Critica Sociale: Lampedusa utilizza questi dolci per inserire una nota di ironia nel contesto del banchetto. La forma dei dolci e il loro nome evocano una sensualità che contrasta con l'austerità e la formalità dell'aristocrazia, suggerendo una certa ipocrisia e un sottile gioco di potere tra apparenza e realtà.

In sintesi, la presenza dei "minni di Virgini" nel "Gattopardo" non è solo un omaggio alla cucina siciliana, ma anche un simbolo carico di significati culturali e sociali, utilizzato da Lampedusa per arricchire la narrazione e fornire un commento sui personaggi e sulla società che descrive.

Il "siringgate" è un dessert tradizionale siciliano, noto anche come "sciù" in dialetto siciliano, che è simile al più conosciuto bignè o éclair francese. Si tratta di un dolce fatto con pasta choux, farcito solitamente con crema pasticcera o crema di ricotta, e glassato con zucchero o cioccolato. 


Nel romanzo "Il Gattopardo" di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, il siringgate viene citato durante la scena del pranzo a Donnafugata, rappresentando uno dei numerosi dolci che arricchiscono il sontuoso banchetto descritto. Questo dessert, insieme ad altri come il celebre timballo di maccheroni e i minni di Virgini, contribuisce a dipingere un quadro vivido della tradizione gastronomica siciliana e dell'opulenza della nobiltà siciliana del XIX secolo.

 Significato nel Contesto del Romanzo

1.  Simbolo di Opulenza : Come parte del banchetto, il siringgate rappresenta la raffinatezza e il lusso che caratterizzano lo stile di vita dell'aristocrazia siciliana, in particolare della famiglia Salina. L'abbondanza e la varietà di cibi prelibati simboleggiano l'ostentazione della ricchezza e il gusto per il piacere sensoriale.

2.  Contrasto tra Vecchio e Nuovo: Il banchetto, e in particolare i dolci come il siringgate, riflettono anche il contrasto tra il vecchio mondo aristocratico e il nuovo che sta emergendo. Mentre i nobili si dilettano con questi piaceri sofisticati, l'Italia sta vivendo cambiamenti sociali e politici significativi, con l'unificazione e l'ascesa della borghesia.

3. Riflessione sulla Decadenza : La ricchezza e la sfarzosità del banchetto, inclusi i dolci come il siringgate, possono anche essere letti come un simbolo di decadenza. La famiglia Salina rappresenta un'epoca in declino, e il loro stile di vita lussuoso e indulgente è destinato a scomparire con l'avvento di una nuova era.

In "Il Gattopardo", i dettagli gastronomici, inclusa la menzione del siringgate, non sono solo una rappresentazione della cucina siciliana, ma anche un modo per Tomasi di Lampedusa di esplorare temi più profondi legati alla storia, alla cultura e all'evoluzione sociale della Sicilia.

Nel romanzo "Il Gattopardo" di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, i liquori svolgono un ruolo importante nell'illustrare l'atmosfera e lo stile di vita dell'aristocrazia siciliana del XIX secolo. Ecco alcuni dei liquori menzionati nel libro:

1.  Marsala : Questo vino liquoroso siciliano è uno dei più famosi prodotti dell'isola. È un vino fortificato, noto per il suo gusto ricco e il suo colore dorato. Nel romanzo, il Marsala viene servito in varie occasioni, rappresentando un simbolo della tradizione e della raffinatezza della cultura siciliana.

2.  Rosolio : Questo è un liquore dolce a base di petali di rose, zucchero e alcool. È una bevanda tipica delle famiglie nobili siciliane, spesso servita agli ospiti in segno di ospitalità. Il rosolio è menzionato come parte delle usanze aristocratiche, riflettendo il gusto per i piaceri raffinati.

3. Amaro : Sebbene non venga citato specificamente con un nome, il romanzo fa riferimento a vari amari. Gli amari sono liquori amari a base di erbe, comuni in Italia e spesso serviti come digestivi dopo i pasti. La loro presenza sottolinea l'attenzione per le tradizioni culinarie e la cura per la digestione, tipica delle abitudini aristocratiche dell'epoca.

4.Crema di Mandorle: Anche se meno comunemente considerato un liquore, la crema di mandorle è una bevanda alcolica dolce a base di mandorle. Nel contesto del romanzo, rappresenta un altro esempio della ricchezza e dell'abbondanza della cultura gastronomica siciliana.

Questi liquori, oltre a rappresentare una parte del patrimonio culinario siciliano, servono anche a caratterizzare i personaggi e l'ambiente del romanzo. La loro presenza e descrizione non solo contribuiscono a creare un senso di autenticità storica e culturale, ma anche a esplorare i temi del cambiamento sociale e del declino di un'epoca.





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