sabato 30 novembre 2019

Festival del giornalismo enogastronomico

Il Festival del giornalismo enogastronomico per cinque anni si è svolto a Galati Mamertino, sui Nebrodi, in provincia di Messina. Convegni, incontri con le imprese, approfondimenti sull’offerta enogastronomica dei Nebrodi ma non solo, tavole rotonde sullo sviluppo sostenibile, ma soprattutto la presenza di giornalisti, scrittori, intellettuali, chef, imprenditori che per tre giorni si ritrovano nel cuore dei Nebrodi a discutere di sviluppo possibile, di territori. Un modo nuovo di fare marketing territoriale valorizzando le filiere: quella turistica, quella agricola, quella della ristorazione. Quella di quest’anno è la sesta edizione, si terrà a dicembre a Palermo: il Festival sarà ospite di Cre. Zi. Plus ai Cantieri culturali alla Zisa. Tre giorni da non perdere dal 13 al 15 dicembre con eventi, dibattiti, le storie degli imprenditori ma anche degustazioni, laboratori.










martedì 19 novembre 2019

La "nuova" frontiera dell'‪‎ElaioEnogastronomia‬ identitaria

DanielaTornetta 
Il Regolamento UE 432/2012 consente di certificare quale prodotto “naturalmente nutraceutico” gli oli EVOO  
avente un contenuto di polifenoli superiore a 250 mg/kg.Il valore del prodotto,in generale, sta nella storia narrante della tradizione identitaria, diversamente si tratta solo un mero prodotto commerciale, a volte anche buono, ma senza ne anima, ne storia, ne luogo, senza Genius Loci.
Le produzioni locali assumono una notevole rilevanza per valorizzare la nostra identità, con un forte legame e radicamento con il territorio. I prodotti identitari custodiscono infatti l’eredità di un sapere antico tramandato di generazioni in generazioni, espressione diffusa della nostra identità e tradizione locale.
Il futuro è nel recupero delle radici di un popolo, esaltando gli effetti nutraceutici dell' ‪‎ElaioEnogastronomia‬ identitaria, ha affermato Nino Sutera Funzionario responsabile dell'Azienda Sperimentale campo Carboj



Consigli per l'uso

La Food and Drug Administration ha rivisto la definizione di questo alimento. Fa talmente bene nella prevenzione e nel contrasto ad una serie di malattie che deve essere considerato alla stregua di un farmaco. Ma deve essere assunto e conservato seguendo regole precise. E’ su tutti i giornali, che la statunitense Food and Drug Administration (FDA), il severo ente governativo che vigila sulla regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici, che saranno distribuiti sul suolo americano, ha rivisitato la definizione di olio extravergine d’oliva da alimento salutare a medicinale. Gli americani non hanno chiuso gli occhi davanti alle sempre più numerose e solide evidenze scientifiche di efficacia clinica dell’oro giallo o Mr. EVOO (come simpaticamente lo siglano gli anglosassoni) nella prevenzione di letali malattie cardiovascolari e deficit cognitivi tipici dell’anziano, oltre che nel ridurre il rischio del silenzioso diabete mellito di tipo II.

 Forse non tutti sanno che l’assunzione quotidiana di olio extravergine d’oliva è utile a ridurre il rischio di cancro alla mammella grazie alle sue grandi proprietà anti-infiammatorie e nutrigenomiche. Gli yankee non hanno avuto bisogno di altre prove per procedere e, come spesso accade, hanno bruciato sul tempo i legislatori del vecchio continente mediterraneo, dove il millenario oleum oliva è nato, diffondendosi dalla Siria, sede delle prime colture di alberi d’olivo (Olea europaea), fino a diventare firma autorevole della cucina “made in Italy”, e non solo. Di recente, infatti, l’olio extravergine d’oliva è stato riscoperto come unguento lenitivo per la protezione della pelle, grazie al suo contenuto in squalene, da cui origina il più stabile squalano (un idrocarburo saturo di natura terpenica) utilizzato ampiamente dalla cosmesi moderna, ma questa è un’altra storia.
Come assumere l'olio extravergine
Il claim FDA stabilisce che è sufficiente ingerire ogni giorno, ed entro massimo 12/18 mesi dall’estrazione (secondo la legge italiana (Legge n.9/2013, art.7), dalla data d’imbottigliamento del prodotto), 2 cucchiai (23 grammi) di olio extravergine d’oliva (avente notoriamente un contenuto di acido oleico tra il 70 e l’80%), crudo e lavorato a freddo, per garantire al nostro organismo l’assunzione di almeno 17.5 grammi di acido oleico, un importante acido grasso monoinsaturo della famiglia degli omega 9, 4.5 milligrammi di vitamina E, un noto antiossidante liposolubile, 10 milligrammi di efficaci polifenoli (tra tutti l’oleocantale, il tirosolo, l’idrossitirosolo e l’oleaceina), potenti modulatori dell’espressione di geni protettivi in modo epigenetico (senza modificare la sequenza del DNA), che abbondano (>2500mg/kg di olio) in specifiche varietà di olivo.
 Sebbene il coraggio nell’innovare parla americano, le evidenze scientifiche a supporto dell’innovazione parlano anche italiano. Nel 2016 è stato dimostrato da un gruppo di ricercatori dell’Università Aldo Moro di Bari che la singola assunzione da parte di soggetti sani, al mattino e a digiuno, di 50 millilitri (44 grammi) di olio extravergine di oliva Coratina promuove l’espressione di microRNA (miR; i più piccoli RNA in natura che bloccano l’espressione di specifici geni) ad azione anti-infiammatoria (miR-23b-3p) e anti-tumorale (miR-519b-3p), mentre inibisce l’espressione di microRNA che favoriscono l’insorgenza della resistenza all’insulina (miR-107) ().
Al momento, il riconoscimento statunitense a Mr. EVOO si basa sul suo elevato contenuto di acido oleico e, anzitempo, ne potrebbero giovare anche altri olii vegetali, come il più economico olio di semi di girasole alto oleico (acido oleico:85-86%) ottenuto per estrazione e raffinazione chimica (che prevede l’uso di solventi), sebbene privo dei preziosi polifenoli dell’olio extravergine d’oliva, ma più stabile e resistente di Mr. EVOO ad alte temperature (come durante la frittura).
A chi fosse interessato, è bene ricordare che 23 grammi di olio extravergine d’oliva garantiscono l’apporto di poco più di 200 calorie. Pertanto, Mr. EVOO dovrebbe essere il condimento esclusivo di una dieta bilanciata e povera di grassi, come quella Mediterranea oppure quella DASH (Dietary Approaches to Stop Hypertension), per evitare un eccessivo introito di calorie da grassi. Gli studi a supporto della decisione della FDA erano sotto gli occhi di tutti da anni e dimostrano che la sostituzione nella dieta di alcuni acidi grassi saturi, come quelli a lunga catena (ad esempio, l’acido palmitico e l’acido miristico), con giuste dosi di  acido oleico e/o acidi grassi polinsaturi (ad esempio, gli omega 3) riduce fortemente i livelli sierici di colesterolo totale e colesterolo LDL, tra le principali cause di aterosclerosi. Gli effetti sul colesterolo HDL , invece, sono ancora tutti da verificare.
La corretta conservazione
Ma quali precauzioni usare per non danneggiare Mr. EVOO? Al fine di non alterare il suo potenziale nutraceutico, andrebbe ricordato che Mr. EVOO è molto esigente e preferisce:
·         essere conservato a una temperatura tra i 14 e i 18 gradi; mentre, non ama temperature elevate oppure vicine o inferiori allo zero;
·         essere custodito in piccoli (massimo 500 millilitri) contenitori ben chiusi, sempre puliti, di vetro (opaco o scuro), di porcellana o di acciaio inox, in luoghi freschi e lontani da contaminazioni aromatiche. Sebbene la latta sia un buon compromesso per brevi periodi, la plastica per alimenti non dovrebbe essere mai utilizzata. Ricordando, però, che nella ristorazione la legge italiana legge 161 del 30 ottobre 2014 (articolo 18, comma 1 c) prescrive l’uso di contenitori chiusi, etichettati e non rabboccabili, mentre vieta l’uso di gradevoli e artistiche ampolle o oliere “domestiche”.

·         non essere a contatto con l’ossigeno e per questo non farlo residuare a lungo in contenitori mezzi vuoti, anche se ermeticamente chiusi.











domenica 3 novembre 2019

Historias de Tango di Nuccia Vona


ninosutera


Nuccia Vona  è stata insignita del prestigioso  riconoscimento di
*Custode dell'Identità Territoriale*
Per aver saputo esprimere in "Historias de Tango"
 l'intimità di un popolo
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Alla sua prima esperienza editoriale, insegna nella scuola primaria  nella sua città natale, Caltagirone  

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                                  Appassionata della “Bellezza”, ama le arti ed il patrimonio culturale, promuovendone la salvaguardia e la valorizzazione. 
Nel 2011 viene ammaliata dal tango argentino, come musica e come ballo.
L’addentrarsi in questo mondo di emozioni, in cui si snodano il pensiero e la storia di tanti emigrati che fondarono il tango argentino, l’ha condotta ad esternare il suo “sentire” attraverso la produzione fantastica, ricca di dettagli, dei tanti personaggi che popolano le “historias” di questa sua prima esperienza editoriale. 

L'Autrice in “Historias de Tango” racconta di tempi ben precisi con dovizia di particolari, con una scrittura scorrevole e delicata, in un itinerario introspettivo, in un cammino emozionale, descrivendo nel profondo della loro intimità i sentimenti di speranza, di passione, di delicato eros e di acuta angoscia dei protagonisti che, in modi ed in contesti diversi, hanno vissuto il tempo del tango.
 Il filo conduttore del romanzo, articolato in diversi racconti, è infatti il tango con le sue emozioni che,  divenuto l’identità culturale del popolo argentino, nel 1990 l’UNESCO lo ha dichiarato Patrimonio dell’Umanità come “Bene Culturale Immateriale”.
La narrazione è sapientemente arricchita da foto, per documentarne il contesto storico, ed impreziosita da testi di canzoni, ma anche di citazioni, con un’attenta e scrupolosa ricerca, curata nei minimi dettagli. 
Un viaggio immaginario che incuriosisce il lettore, accompagnandolo e stimolandolo alla lettura del racconto successivo, e che l'autrice conduce con grande padronanza, “traguardando” in un finale per nulla scontato.

Un romanzo storico sempre attuale, considerando che ieri dall' Italia si partiva verso lidi lontani per nuove opportunità, per sé e per i propri figli, e che oggi, invece, l'Italia è porto di approdo per tanti disperati.
Emigrazione e immigrazione rappresentano, quindi, facce della stessa medaglia che, se pur in contesti storici diversi, ritornano di grande attualità nel terzo millennio.


“ Historias de tango”, che sarà in distribuzione dalla fine di novembre, lo si può definire un “libro da leggere e da ascoltare” per chi ama il tango e per chi volesse entrare nell’intimità di quel popolo che, emigrato in Argentina, determinò la nascita del tango.