lunedì 20 gennaio 2020

Nuccia Vona su 9Colonne

La prestigiosa agenzia giornalistica nazionale Nove Colonne, la scorsa settimana si è occupata del romanzo, attraverso una lusinghiera recensione.L’agenzia giornalistica nazionale Nove Colonne è una cooperativa di giornalisti nata nel 1996 ed è diretta da Paolo Pagliaro, opinionista di Otto e Mezzo su La7 con il Punto.  



SPECIALE LIBRI / NUCCIA VONA E LE
“HISTORIAS DE TANGO”

- Tanti sono i personaggi che popolano le “historias” narrate dall’autrice che, sebbene al debutto letterario, vanta una padronanza espressiva mirabile. Oggi è l’Italia, invece, a rappresentare un porto di approdo per chi nasce dall’altra parte del Mediterraneo: emigrazione e immigrazio... (© 9Colonne - citare la fonte)
  


 L’Agenzia collabora con le principali testate nazionali realizzando inserti dedicati al costume e al tempo libero e diverse rubriche quotidiane.


Dal 2004 l’Agenzia ha avviato la produzione di “9Colonne”, un notiziario quotidiano nazionale. L’Agenzia cura inoltre un notiziario destinato all’estero: news, approfondimenti e pagine pronte per la stampa. Il servizio è utilizzato da 300 editori italiani nel mondo, dalle Ambasciate e dai Consolati, ed è realizzato su incarico del Ministero Affari Esteri.




A Ragusa si presenta il romanzo di Nuccia Vona

Si è svolto a Ragusa presso il Piccolo Teatro Badia,
 l’evento-spettacolo
 di presentazione del romanzo 
di 
Nuccia Vona  
HISTORIAS DE TANGO 

Condotto da  Loredana Picarella,
con la partecipazione dell'Autrice e di 
Lucia De Carlo, Salvo Genovese, Agnese Mascara,
 Maurizio Nicastro. 
Paolo Ferlito ha curato l'audio-video

 “Historias de Tango”  già si intravede 
come un romanzo di successo.
Infatti, l’agenzia giornalistica nazionale Nove Colonne, diretta da Paolo Pagliaro, opinionista di Otto e Mezzo su La7 con il Punto, le dedica    una lusinghiera recensione, così come tanti giornali online.

Roma, 27 dicembre - Tanti sono i personaggi che popolano le “historias” narrate dall’autrice che, sebbene al debutto letterario, vanta una padronanza espressiva mirabile. Una scrittura scorrevole e delicata, che racconta l’intimità di un popolo, tra speranza, angoscia, passione ed eros, a servizio di un romanzo storico che offre al lettore anche numerosi spunti di riflessione sull’epoca contemporanea, ect ect.   Insomma un romanzo da leggere e ascoltare.


Nei mesi scorsi, la Libera Università Rurale dei Saperi e dei Sapori, diretta da Nino Sutera, l’ha insignita   del prestigioso riconoscimento di “Custode dell’Identità Territoriale”, per aver saputo esprimere in Historias de Tango l'intimità di un popolo.
Un premio che l’Università Rurale  assegna a coloro che, a vario titolo,  promuovono la storia, le tradizioni e il patrimonio culturale dei luoghi, una risorsa di  inestimabile valore.






































Le foto sono di Orazio Coco





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Historias de tango, un libro che.........

Historias de tango, un libro che.........


       Pubblichiamo integralmente la recensione  di un attento lettore del romanzo, lasciando a voi le considerazioni del caso.

Signora Vona buongiorno, 

                    Ho appena finito di leggere “Historias de Tango”. La mia impressione? È certamente  uno dei libri più belli che ho letto nella mia vita. Un libro che meriterebbe un premio .....
   Quando l’ho acquistato e poi cominciato a leggere non riuscivo a capacitarmi, non riuscivo a collegare le varie storie con il titolo. Mi aspettavo una “storia” cioè una ricerca sul Tango. Dunque? Un saggio. Diciamo uno scritto asettico, scientifico. Invece, mentre non riuscivo a smettere di leggere, mi accorgevo di essere stato tirato dentro il racconto come da una calamita. Un vortice. Una coperta che mi copriva di sensazioni, di percezioni, di emozioni, ma soprattutto di una incredibile poesia. Una doccia, un bagno, un continuum di poesia. 
    È chiaro che il libro racconta la storia di quei disperati che in ogni epoca sono andati  alla ricerca della vita. Chimera. Utopia. Sogno. Speranza. Per dirla banalmente, storia della emigrazione, ma anche storia di due popoli gemelli: Argentina e Italia di un tempo. 
Ma, procedendo nella lettura, quasi per miracolo, mi sono accorto che a me non interessava quasi più il contenuto del libro. Io andavo solo alla ricerca della poesia del libro. Il mio rapporto era con lei. Con la scrittrice. Lei, Nuccia Vona, era la referente delle storie, lei era l’io narrante. Lei mi aveva preso per mano e mi aveva portato con sé in un mondo di favole ricco di storia, filosofia, poesia sull’incomprensibile non-senso della vita, sulle differenze umane, sulle lotte, sui valori e sugli amori che appartengono agli umani. Il tutto descritto con pennellate di amore e di poesia purissima che riflettono la sensibilità e la intelligenza “superiore” della scrittrice. In verità, questo racconto mi ha fatto levitare, volare come un aquilone in un cielo sereno, per osservare dall’alto i colori della vita in tutte le sue forme. Bellezze e lordure. Ma su tutto, ricadeva la luce della speranza, la triste e angosciata melodia di un Tango. Di un Bandoneon. 
    Questo libro verrà collocato nello scaffale dei miei libri più cari. Ma sarà sicuramente il più bello.  Ed è libro potente, incredibilmente bello, firmato da una Donna. Da una grande Donna. 

Gino Carbonaro








domenica 12 gennaio 2020

Cianciana martedì 14 gennaio Simposio sull'agroalimentare

“Valorizzare e favorire nella ristorazione l’utilizzo dei prodotti agroalimentari locali provenienti dalla nostra agricoltura a tutela dei consumatori e dell’ambiente”. 
Se ne parlerà nel corso del simposio promosso dalla Cifa Unione Pizzaioli Italiani che si terrà nel palazzo comunale di Cianciana martedì 14 gennaio alle ore 16. L’iniziativa – che vedrà riuniti attorno a un tavolo esperti del settore agroalimentare, rappresentanti istituzionali, chef, pizzaioli, giornalisti e foodblogger – è patrocinata dal Comune e dall’assessorato regionale per l’Agricoltura.



Interverranno il sindaco di Cianciana Francesco Martorana, il presidente della Cifa Unione Pizzaioli Italiani Stefano Catalano; il dirigente dell’unità operativa fitosanitaria di Agrigento; il coordinatore nazionale Ristoworld Italy Claudio Leocata; il presidente regionale dell’associazione Disciples Escoffier International Giovanni Montemaggiore; il Direttore  della Libera Università Rurale Saper&Sapor Nino Sutera; il nutrizionista Salvatore Lo Forte, il giornalista Michele Termine, lo chef del ristorante Capitolo Primo di Montallegro Damiano Ferraro. L’incontro sarà moderato dal foodblogger Maurizio Artusi. 
“Durante il simposio – viene spiegato in una nota – la commissione interna del marchio Pizza Qualità Siciliana, riconoscendo al socio chef pizzaiolo Andrea Giannone la volontà e l’impegno concreto nell’esercizio della sua professione, gli conferirà il riconoscimento di Custode della Pizza Sicana schietta, genuina e senza sofisticherie, antico pane delle feste, eccellenza gastronomica del territorio sicano”.
Intanto, è iniziato nei giorni scorsi il nuovo corso di formazione per dieci formatori pizzaioli provenienti da tutta la Sicilia. “La formazione continua – dice Stefano Catalano, presidente della Cifa Unione Pizzaioli Italiani – diventa ingrediente fondamentale per chiunque si avvicini o voglia restare parte attiva del mercato del lavoro. Maggiori sono le competenze in possesso e più efficace e incisiva deve essere un’adeguata preparazione”. Diverse le iniziative e le attività formative promosse nel 2019 nell’Agrigentino dalla Cifa Unione Pizzaioli Italiani che recentemente ha anche avviato un nuovo rapporto di collaborazione con Ristoworld Italy e Sicilia Disciples D’Auguste Escoffier “per la valorizzazione e la promozione dei prodotti agroalimentari tipici del territorio siciliano e del turismo enogastronomico”.

martedì 7 gennaio 2020

Dalla lettura della mano ai telomeri.


Dalla lettura della mano all’analisi in laboratorio dei telomeri.
Giuseppe Bivona

Alice   fini di leggere  l’articolo e con tono sconsolato disse:  Aveva ragione Martin Heindegger“Solo un dio potrà salvarci!
Una volta ,nel tempo incantato per leggere il futuro, porgevamo la mano alla zingara, scrutando la “linea “ della vita , del cuore ,della salute….. ora il disincanto, bastano alcune gocce di sangue e in laboratorio vi svelano l’arcano!“ Piegò il giornale  e lo passò al Gufo “ Leggilo”, disse
Il quotidiano era “The Indipendent” in cui era apparsa la notizia che attraverso l’esame del sangue e con una spesa di circa 500 euro  sapremo  quanto ci resta da…vivere. Il test è stato messo a punto da Maria Blasco dello Spanisch National Cancer Resaerch Centre di Madrid denominato “Life Length” : Sappiamo ,-Dice la Blasco- “ che le persone nate con telomeri corti  rispetto al normale hanno una durata di vita più breve , molto probabilmente varrà il contrario”
Alice,si chiedeva   perplessa come  reagiranno le persone che risulteranno destinati  ad avere una vecchia breve se non addirittura inesistente , oggi,vivere  con la speranza di una vita lunga è fondamentale! E come si sarebbero comportate le società assicurative? E le nostre scelte di “coppia”   saranno condizionati?  Quale scenario si apre sul futuro di questo mondo cosi perfetto, razionale, calcolante? Il Gufo fini di leggere l’articolo e rispose:” Cara Alice siamo ormai a pieno titolo nell’età della “tecnica”   la nostra tragedia “umana” è duplice: non siamo preparati “culturalmente”  a questi cambiamenti e, quello ancora più grave, che non possediamo un pensiero “alternativo” capace di proporci soluzioni diverse  a quelle oggi imperanti”.
 Alice , però ,non era del tutto convinta , in fondo la scienza e le applicazioni della tecnica hanno consentito di elevare la qualità della vita.  La scienza indaga, la tecnica applica è pur vero che l’utilizzazione  talvolta viene indirizzata in “malo modo”destinata  a fini non certo nobili !”.
 “ Non sono d’accordo”- disse il Gufo- “ la tecnica , diversamente dalla tecnologia ,nella sua vera espressione deve essere intesa come la forma più  alta di razionalità  raggiunta dall’uomo ,è il fondamento del nostro modo di pensare  , è un pensiero pratico ,calcolante   a cui interessa il risultato ,l’efficienza  , non usa più parole superflue, discorsi retorici , anzi per farla breve si serve dei numeri ,imita il calcolatore col sistema binario ,zero ,uno .Risponde  pragmaticamente ad un imperativo: ottenere il massimo risultato con un minimo  dispendio di mezzi “ .
 Alice continuava  ad avere delle riserve questa ”tecnica” in fondo… le ricordava qualcosa….” Ma si ! disse ,”alcuni anni fa ho visto al teatro greco di Siracusa la tragedia di Eschilo “ Prometeo incatenato” , in breve Giove aveva dato incarico ad Epimeteo,, di assegnare ad ogni animale del creato la sua “virtù”  ovvero le qualità istintive, ma come dice lo stesso nome Epimeteo , colui che pensa dopo,improvvido, esaurì le virtù ,lasciandone privo l’uomo. Giove mosso da pietà per i poveri uomini, decise di ovviare inviando sulla terra il fratello Prometeo , colui che pensa in anticipo , previgente  e con la sua virtù ,insegnò  agli uomini la “tecnica”  tra cui quella del fuoco. Fu cosi che gli uomini da esseri impauriti ,muti ed indifesi, organizzarono la mente e conquistarono dignità e prestigio” .
“ Ma tu dimentichi -,disse il Gufo -che per questo Giove fece incatenare Prometeo su una montagna ed ogni giorno una aquila perforava il suo ventre beccandogli il fegato! E dovresti ricordare che quando il coro chiede a Prometeo, se oltre al fuoco ,agli uomini, abbia dato “cieche speranze”, Prometeo risponde di si, e  il coro ribatte  :“che ben ti stia ,questa punizione!”  .
 “ Ma per gli antichi la natura era lo scenario entro cui si svolgeva la vita ora madre affettuosa ,ora matrigna ,per dirla con Leopardi.”  disse Alice.
Be, non tutti gli antichi si rapportavano con la natura allo stesso modo : c’è  una sostanziale differenza  tra la visione greca ,in cui la natura è l’entità che nessun uomo, nessun dio fece , che  sempre  è stata e sempre sarà , perciò l’uomo è “giusto” se sa “aggiustarsi”  , rapportarsi  con armonia e rispetto alle leggi della natura, la quale è indiscutibilmente superiore alla “tecnica”. Per la cultura giudaica- cristiana invece la natura è stata creata da Dio  e posta al servizio dell’uomo , il quale è collocato al vertice del creato con facoltà  di dominarla e servirsene secondo le sue necessità ”
“Comunque sia- disse Alice -fino all’età moderna la natura non mi sembra fosse stata “violentata”  più di tanto ,a parte qualche disastro, i rapporti tra uomo e l’ambiente  sono vissuti in sostanziale rispetto  o quasi in armonia.  I nostri guai sono iniziati da qualche secolo a questa parte”
“ Non proprio” disse il Gufo il “seme”  fu buttato nel seicento , con Cartesio, Bacone, Galileo,i quali non intendevano più osservare la natura e carpirne qualche segreto , come fossero scolaretti impacciati !  Ma sottopongono la natura  ad una severa indagine  cognitiva, attraverso il cosi detto metodo scientifico, ovvero formulano delle ipotesi , sottopongono la natura a sperimento e se la risposta è positiva , questa costituirà una legge di natura! Altro che antitesi tra scienza e religione ! Qui si consuma un abbraccio mortale .Cosi la scienza viene chiamata a  dare un contributo alla “redenzione” ,  si hai capito bene ,alla “liberazione” dell’uomo dalla condanna  divina di dover guadagnare il pane col sudore della fronte e la donna di partorire con dolori! La scienza diventa cosi la vera ed unica essenza del’umanesimo, l’uomo” possessor et dominator  mundi” .
 Per Alice il discorso non era ancora del tutto chiaro :” Ma se la tecnica o la scienza utilizzano dei mezzi per raggiungere dei fini ,che poi sono il soddisfacimento dei bisogni dell’uomo che “male  ti fo”?
E il Gufo:“Intanto lo sguardo dell’uomo per la natura non è più contemplativo,  trasognato , poetico, ha cambiato interesse , si muove per operare “cambiamenti”. Vedi, cara Alice se porti in un bosco un poeta e un falegname, il primo,   sentirà il canto degli uccelli, e il profumo della ginestra, il secondo è mosso dall’interesse per il legname per fabbricare porte e tavolini, cosi vale per il fiume, la terra”..
Alice , questa volta lo interruppe bruscamente: “ Ma il poeta  , il falegname e tanti altri dovranno alimentarsi o si nutriranno di poesia?”
“ Certo, disse il gufo, noi utilizziamo dei mezzi per raggiungere dei fini e fin qui nulla da eccepire ! Se non  fosse sorto ,uno strano caso ,sollevato dal filosofo Hegel il quale sostenne che un fenomeno di interesse quantitativo se viene ampliato, esteso, coinvolgendo tutto il contesto in cui opera,  si modifica…. Qualitativamente, e a supporto della sua idea portò questo esempio:  se io mi tolgo un capello ho sempre i capelli, se me ne tolgo dieci ho sempre i capelli  e cosi via…ma se me ne tolgo tutti sono …calvo .Al manifestarsi dell’incremento quantitativo alla fine se ne modifica la qualità.
Alice  arricciò il naso:” Scusami ma il tuo discorso  somiglia assai alla tecnica oratoria dei sofisti greci!”
“Proverò a farti un esempio più convincente”  - disse il Gufo- “Tutti  sappiamo che il denaro è nato  come un mezzo per raggiungere determinati fini ovvero soddisfare i bisogni , ebbene , se il denaro è la condizione universale per soddisfare i bisogni ,da mezzo diviene l’unico fine al cui raggiungimento gli uomini sono disposti a fare cose leciti ed illeciti! Insomma da mezzo si è trasmutato in fine, ovvero  lo scopo( per molti ) della ragion di vivere! Dimmi tu, se  al mondo d’oggi il nostro rapporto col denaro è più “vicino” alla definizione di un mezzo oppure ad uno “scopo”!!  
Alice restò perplessa, ma il Gufo continuò : “ Ora la condizione della “tecnica” ha subito la stessa metamorfosi , quante balle siamo costretti a sentire sulla ricerca scientifica , sugli obbiettivi, i nobili fini…No! La tecnica è un gigantesco ,mostruoso apparato autoreferenziale ,che si auto legittima quasi per definizione  ,gli uomini strumenti di questi apparati . Va avanti secondo un percorso perverso: se la tecnica crea disastri sarà sempre la tecnica a proporre le soluzione , non abbiamo via di scampo! “
Alice ora era sconfortata: “ Sai , tutti i nostri guai nascono dall’essere pregni di “culture” ottimiste. Dalla religione : peccato –espiazione-salvezza
Dalla tecnica    : ignoranza- conoscenza- progresso
Dalla politica   : povertà – lotta benessere.
Sembrano tutti mirare ,verso una ed univoca direzione come una freccia scoccata . E se valesse il contrario,ovvero che dall’”età dell’oro” scendiamo sempre “giù” ,come dire che i tempi migliori sono quelli …trascorsi?