Ci sono incontri casuali, uno dei tanti, che per chi gira di lungo e largo la penisola, a volte difficilmente riesce a ricordare luogo e occasione, sia perché sono proprio tanti, sia perché a volte la memoria fa brutti scherzi. Poi ci sono gli incontri destinati a essere ricordati a lungo. Ho avuto il privilegio di incontrare Lillo Defraia qualche anno fa in occasione dell’evento internazionale Guinness World Record, sapientemente ideato e voluto da Lillo, artefice del record, insieme a un'ottima squadra, sul cannolo più lungo del mondo, che per intere settimane ha occupato le pagine di giornali e le trasmissioni di tv internazionali.
Recentemente, in occasione dell’evento dedicato a Caltanissetta, si è tenuta la cerimonia di consegna di ben due record mondiali. In quella occasione, al Maestro Lillo Defraia ho avuto il privilegio di conferire il riconoscimento di "Custode dell’Identità Territoriale” del percorso Borghi GeniusLoci De.Co. Durante il mio intervento, ho citato in diverse occasioni Luigi Veronelli, Gino per gli amici, gastronomo, giornalista, editore, conduttore televisivo, filosofo e anarchico italiano. Viene ricordato come una delle figure centrali nella valorizzazione e nella diffusione del patrimonio enogastronomico italiano, ideatore delle De.Co.
È bene sottolineare che alla fine del mio intervento, Lillo si avvicina e mi dice: “Sai, io ho conosciuto Veronelli, sono stato suo ospite e poi è stato mio ospite a Caltanissetta.” Qualche giorno dopo ricevo le foto del loro incontro. Insomma, seppur non programmato, abbiamo ricordato Veronelli, che ha rappresentato e rappresenta il rinascimento dell’ElaioEnoGastronomia italiana in tutte le sue espressioni. Ha aperto una strada, inventato un genere, vissuto e tracciato la via per l’affermazione dei territori e dei loro prodotti identitari, una lezione di dedizione, onestà intellettuale e sana partigianeria che fa di lui l’antesignano della sovranità alimentare. Ha lottato contro i poteri forti a difesa dei piccoli produttori, a garanzia dei consumatori consapevoli. Tra le sue battaglie: “Con la trasparenza del prezzo sorgente, il consumatore verrebbe messo in grado di valutare il tipo di ricarico applicato dal rivenditore, e da questo la sua onestà.”
Insomma, se pur non programmato abbiamo ricordato Veronelli, che ha rappresentato e rappresenta il rinascimento dell’ElaioEnoGastronomia italiana in tutte le sue espressioni, ha aperto una strada, inventato un genere, vissuto e tracciato la via per l’affermazione dei territori e dei loro prodotti identitari, una lezione di dedizione, onestà intellettuale e sana partigianeria che fa di lui l’antesignano della sovranità alimentare. Ha lottato contro i poteri forti a difesa dei piccoli produttori, a garanzia dei consumatori consapevoli, tra le sue battaglie: “con la trasparenza del prezzo sorgente, il consumatore verrebbe messo in grado di valutare il tipo di ricarico applicato dal rivenditore, e da questo la sua onestà”.
Insomma una giornata di emozioni, destinata a sedimentarsi nella memoria, che non capita a tutti, ne tutti i giorni.Ascoltare Lillo è come ascoltare uno che conosci da sempre, la sua vita, l’amore per la città in cui è nato e la passione per la pasticceria che dura da quasi 60 anni, l’insegnamento ai giovani e un messaggio da trasmettere a quanti vogliono intraprendere lo stesso percorso: ‹‹lavora con passione e la fatica quotidiana non sarà un sacrificio››.
Questo e altro ancora Gabriella Gallo, poetessa che del maestro condivide i natali si trova nel libro “Il dono di un talento”, racconto autobiografico del maestro pasticcere
Cavaliere al merito del Lavoro della Repubblica Italiana per il suo impegno a favore della produzione dolciaria nissena e vice presidente dell’associazione chef, pastrychef, arte bianca academy, gluten free Italia Malta, Defraia ha voluto mettere nero su bianco la propria storia iniziata nel giorno del Corpus Domini di sessantacinque anni fa che gli ha regalato tante emozioni come l’incontro con papa Giovanni Paolo II e con Papa Francesco e con i Capi di Stato che si sono susseguiti negli ultimi anni. Sperimentatore e ricercatore di antiche ricette, ha voluto che nella copertina del suo libro fosse riprodotta l’immagine di uno dei due dolci da lui stesso riportati alla luce quando sembravano ormai dimenticati: le Spine Sante che insieme alle Crocette furono creati dalle suore Benedettine del monastero di Santa Croce di Caltanissetta che li utilizzavano per omaggiare gli ospiti importanti che si recavano in visita al Convento e per la festa del Santissimo Crocifisso che si svolge in Settembre. Rappresentano le spine della corona di Cristo e la croce di Cristo e furono prodotte fino a inizio ‘900. La ricetta era stata dimenticata fino a quando il maestro Defraia ne ha scoperto e rielaborato la composizione degli ingredienti originale.
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